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Cronaca

Il flash mob delle estetiste chiuse fino a giugno: "Ci considerano delle applica-smalti, ma il benessere è anche mentale"

Lunedì 4 maggio saranno tanti i titolari di centri estetici e saloni di acconciatura che parteciperanno a un flash mob per chiedere di anticipare la riapertura delle imprese

Non si placa la protesta di estetisti e parrucchieri: la riapertura delle attività fissata al 1 giugno ha colpito duramente tutti i professionisti del settore, che però non vogliono darsi per vinti. Così è partita da Francesca Flamigni, titolare di un centro estetico di Forlimpopoli, l'idea del flash mob "#FateciAprire" che ha raccolto in poco tempo l’adesione di numerosi imprenditori della Romagna, ma anche delle altre province d'Italia. Lunedì 4 maggio, alle 10, saranno tanti i titolari di centri estetici e saloni di acconciatura che parteciperanno a un flash mob per chiedere di anticipare la riapertura delle imprese, fissandola prima del 1 giugno. Dopo aver indossato i dispositivi di protezione, estetisti e parrucchieri si fotograferanno con un cartello con scritto #FateciAprire in segno di protesta.

Tra i partecipanti al flash mob c'è anche Ligia Aparecida Lopes, estetista e titolare di "Estetica Bio Ipanema" a Punta Marina, che spiega cosa la spinge a partecipare a questa iniziativa: "Ci siamo mosse perchè è assurdo che abbiano rinviato la nostra apertura al 1 giugno. Il settore dell'artigianato è un pochino bistrattato, perciò ci siamo riuniti per smuovere l'opinione pubblica. Tanti clienti mi chiedono quando aprirò, perchè non hanno paura. Io ho tutti i dispositivi di protezione - guanti, mascherine, cuffie e camici monouso. Sin da quando ho iniziato a lavorare tutta l'attrezzatura che utilizzo è sterile. Ci siamo sentiti abbandonati. Ci considerano della 'applica-smalti', ma il benessere delle persone non è solo estetico è anche un bisogno mentale".

"Da 19 anni ho aperto l'attività e ora non so più dove attaccarmi. Mi manca il sostegno - continua l'imprenditrice - Si è fermato il lavoro ma il meccanismo attorno continua ad andare avanti. Io sono fortunata perché non ho grossi debiti, ma per altre non è così. Siamo abbandonati, con l'acqua alla gola e cerchiamo di non cadere in depressione. Sono due mesi che sto seduta in casa. Quando vado in negozio per pulire vedo il frutto del mio lavoro che si sta sgretolando senza che possa farci nulla. Faccio questa foto per far valere i miei diritti".

Così il 4 maggio anche Ligia Aparecida Lopes parteciperà al flash mob che riunisce la protesta di estetisti e acconciatori, postando sui social una sua foto con l'hashtag #FateciAprire: "Dateci le linee guida e fateci lavorare. Se non seguiamo le regole allora puniteci, ma questa è una punizione ingiustificata. Io riesco a lavorare con la mascherina".

Cna: "Si rischia di mettere in ginocchio il settore"

Un sostegno all'iniziativa arriva anche dalla Cna ravennate. “Fin dalla conferenza stampa di domenica 26 aprile del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui si annunciava la riapertura delle imprese dei servizi alla persona al 1 giugno, la Cna di Ravenna si è schierata al fianco di estetisti e acconciatori – dichiara Massimo Mazzavillani, direttore della Cna di Ravenna – e così abbiamo deciso di sostenere e promuovere #FateciAprire tra i nostri associati di questa categoria. La riapertura fissata al 1 giugno rischia di mettere in ginocchio l’intero settore, con perdite dal 40 al 70% degli incassi e il pericolo di perdere una impresa su tre. La protesta di estetisti e acconciatori, inoltre, rispetta tutte le misure attualmente in vigore per contenere il contagio e allo stesso tempo dà voce e dignità a una categoria che, al momento, sembra essere stata dimenticata”.

Rontini (Pd): "Valutare la riapertura prima di giugno"

“Queste categorie rischiano di pagare uno dei prezzi più alti della crisi. Molte piccole attività difficilmente riusciranno a ripartire, non potendosi più permettere affitto, utenze e dipendenti. Al loro disagio, si affianca quello dei cittadini. Non è un mistero infatti che non potersi più affidare alle mani del proprio barbiere, della propria estetista o acconciatrice sta diventando un problema sentito da molti, di cui si è involontariamente fatto portavoce persino il Presidente Mattarella in un simpatico fuori onda”, ricorda la consigliera regionale Manuela Rontini, presidente della Commissione Politiche economiche.

“Il protrarsi dello stop a questi servizi sta mettendo a dura prova il settore, che impiega per lo più donne, inoltre favorisce l’abusivismo. In molti infatti esercitano fuori da ogni regola, senza curarsi neppure della sicurezza e igiene. Ecco perché – sottolinea Rontini – le professioniste e i professionisti seri, scrupolosi e regolari non possono essere dimenticati e sono i primi che si preoccupano, in queste settimane di chiusura, di riorganizzare spazi e protocolli per tornare ad accogliere i clienti, lavorando in sicurezza”.

“A riguardo – prosegue la consigliera Pd – segnalo il positivo lavoro fatto dall’assessore regionale Vincenzo Colla che proprio stamattina ha incontrato in videoconferenza i vertici regionali di Cna e Confartigianato per rispondere al grido d’allarme lanciato dalle imprese di acconciatura ed estetica, preoccupate per la road map annunciata da Conte. La Regione ha inoltre condiviso le “Linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere”, definite da Cna, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna che l’assessore si è impegnato a sottoporre al Governo, fissando così una via emiliano-romagnola anche per parrucchiere ed estetiste”.

“Alla luce di tutto questo – si legge nell’atto depositato formalmente dalla presidente Rontini – chiedo alla Giunta di prendere in considerazione l’anticipazione della ripresa delle attività di acconciatura ed estetica rispetto alle date annunciate dal Governo nell’illustrazione del dpcm del 26 aprile 2020, anticipando così, anche per questi settori, la fine del lockdown imposto dall’emergenza sanitaria, nella piena sicurezza dei lavoratori e dei clienti”.

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