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Cronaca

La 'focaccia calda' divide la giunta, Ancarani: "Gogna mediatica nazionale a causa delle due posizioni diverse"

Il caso è stato riportato anche dalla stampa nazionale e a difesa del cartello incriminato è intervenuto il vicesindaco Eugenio Fusignani. Diversa invece l'opinione, all'interno della stessa Giunta, dell'assessore al turismo Giacomo Costantini

Ha fatto molto discutere nel weekend il caso della 'focaccia calda' proposta in una bancarella della manifestazione Bell'Italia. Nei giorni scorsi, infatti, lo stand ha messo in vendita il proprio prodotto utilizzando un cartello 'provocatorio' per attirare i clienti, scrivendo 'La diamo calda' con tanto di faccine sorridenti e la parentesi 'Hei, ma cosa avevi capito??'. La cosa ha sollevato l'ira di diverse persone e associazioni femministe, tanto che Confesercenti Ravenna ed Explicom - organizzatori e promotori dell'evento in piazza del Popolo - hanno condannato "l'uso di un linguaggio sessista" e alla fine il cartello è stato rimosso.

Il caso è stato riportato anche dalla stampa nazionale e a difesa del cartello incriminato è intervenuto il vicesindaco Eugenio Fusignani, che ha precisato: "Non si può confondere il cattivo gusto col sessismo antifemminista. Soprattutto non si può mortificare chi lavora con fatica, gettando la croce addosso alla proprietaria (donna!) e alla sua attività. L'ho comprata e l'ho mangiata, calda e fredda. Buonissima!". Diversa invece l'opinione, all'interno della stessa Giunta, dell'assessore al turismo Giacomo Costantini, che invece ha fatto notare che "chiunque riceva il patrocinio dal Comune di Ravenna (e quindi anche il vicesindaco, ndr) firma anche un protocollo dal titolo immagini amiche che invita a non usare linguaggi, immagini volgari o lesivi della dignità delle persone".

C'è da dire che il cartello ha sicuramente avuto il merito di mettere d'accordo, per una volta, maggioranza (almeno una parte) e opposizione, tanto che il capogruppo di Forza Italia Alberto Ancarani si è congratulato con Fusignani per la sua presa di posizione. "Una vicenda che non meriterebbe neppure di essere affrontata in un bar ha purtroppo portato Ravenna sulle principali testate nazionali, non per la vicenda in sé ma a causa delle due posizioni sull’argomento espresse da esponenti della giunta che governa la città - fa notare Ancarani in un question time depositato - Il buono o il cattivo gusto sono per antonomasia soggettivi ma sono ampiamente diversi dal sessismo, e un assessore che si scaglia contro un esercente che si guadagna il pane passando le proprie ore della giornata facendo l’ambulante dovrebbe chiedersi quali siano le conseguenze delle sue parole su chi deve arrivare a fine mese dopo mesi di crisi e di pandemia. E' apparsa particolarmente opportuna la posizione del vicesindaco Fusignani che ha rappresentato queella parte della città a cui mai sarebbe venuto in mente di attaccare un lavoratore che non ha uno stipendio fisso a fine mese, come invece capita a un componente di giunta in nome del politically correct e di una censura che vorrebbe portare ad un’omologazione che altro non è che la negazione della persona in quanto individuo. In ogni caso quando due membri di giunta (ho scritto “membri”, oddio!) prendono due posizioni così diverse su un argomento che finisce per esporre la città a una specie di gogna mediatica nazionale, c’è qualcosa che non va proprio nella giunta". Il consigliere interroga il sindaco per sapere "se la posizione del sindaco sia quella dell'assessore Costantini o quella del vicesindaco Fusignani e quali iniziative intenda adottare nei confronti di quello dei due che ha espresso la posizione non condivisa".

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