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Cronaca

Fondazione Casa Oriani in lutto: addio al professor Luigi Lotti

"Ravenna lo ricorderà con stima e gratitudine e troveremo i modi e le forme adeguate per onorare un eminente intellettuale così legato alla nostra città", afferma Matteucci

Si è spento il presidente della Fondazione Casa Oriani Luigi Lotti, alla quale il professore aveva donato la propria biblioteca di circa 40.000 volumi, raccolti in sessant’anni di studi e di promozione della ricerca sulla storia dell’Italia contemporanea, condotta come docente e preside della Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze e come presidente di prestigiosi istituti storici italiani. "Esprimo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia - esordisce il sindaco Fabrizio Matteucci -. Ravenna lo ricorderà con stima e gratitudine e troveremo i modi e le forme adeguate per onorare un eminente intellettuale così legato alla nostra città".

IL RICORDO DI MALPEZZI - Il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi ed il vice sindaco e assessore alla Cultura Massimo Isola lo ricordano come "uno studioso brillante, di meritata fama e notorietà, che aveva mantenuto negli anni uno stretto rapporto con la sua terra d'origine. Una grave perdita per la cultura italiana, per Faenza e per la Romagna. Alla famiglia inviamo le più sentite condoglianze a nome di tutta la comunità faentina". Tra i più noti studiosi italiani di storia contemporanea e protagonista di una quasi cinquantennale carriera accademica presso l'Università di Firenze, per diciott'anni Lotti è stato presidente della «Cesare Alfieri», la prestigiosa facoltà di Scienze Politiche, che ha avuto fra i suoi maestri anche altri nomi di spicco, da Giuseppe Maranini a Giovanni Sartori, a Giovanni Spadolini.

Proprio di Spadolini, Lotti è stato allievo, e poi suo successore sulla cattedra di storia contemporanea. Lotti, inoltre, è stato Presidente dell’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, con sede a Roma. Faentino di origine, pur essendo nato a Trieste nel 1931, nel 2004 il Prof. Lotti era stato insignito dell'importante riconoscimento di "Faentino Lontano". A dimostrazione dello stretto legame con Faenza, nel novembre scorso Lotti aveva accettato la carica di Presidente dell'Associazione Museo del Risorgimento, costituita con l'obiettivo di preservare e tramandare il patrimonio, non solo archivistico ma anche ideale, conservato presso il Museo faentino di Palazzo Laderchi.

FUNERALI - In rappresentanza dell’amministrazione comunale, il vicesindaco Giannantonio Mingozzi parteciperà venerdì mattina ai funerali, che si svolgeranno alle 10 nella chiesa di San Remigio a Firenze. “Luigi Lotti - ha dichiarato il vicesindaco - ha presieduto il comitato ravennate per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, impegnandosi su tante iniziative di qualità nella nostra città, esprimendo in ogni occasione il valore del coinvolgimento popolare. I suoi testi, a partire da quelli dedicati alla storia patria e ai repubblicani in Romagna, rappresentano tuttora una base ineludibile per chi vuole affrontare quei temi in maniera approfondita. Il suo entusiasmo ci ha sempre accompagnato e la città si è riconosciuta nell’impegno di questo grande storico e intellettuale al quale dobbiamo molto e per il quale ci impegneremo nel mantenere vivo il ricordo e l’opera”. Giovedì mattina Lotti è stato ricordato nel corso della breve cerimonia che ha visto le associazioni laiche e risorgimentali commemorare il 144° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, deponendo una corona sotto la lapide all’ingresso del municipio.

FUSIGNANI - "La notizia della scomparsa di Lotti mi riempie di tristezza - afferma il segretario del Pri, Eugenio Fusignani -. Con lui scompare non solo uno degli studiosi di storia moderna e contemporanea più autorevoli, ma scompare anche uno dei pilastri della cultura laica contemporanea. Di scuola scuola spadoliniana, Lotti è stato un apprezzato docente universitario e uno dei più profondi conoscitori dei fenomeni che determinarono gli avvenimenti più significativi che portarono all'unità d'Italia, prima, e alla Repubblica, poi. Della sua produzione libraria mi piace ricordare "Repubblicani in Romagna dal 1894 al 1915", che rappresenta un testo fondamentale per comprendere le radici della tradizione repubblicana in queste terre. Molto legato alla nostra città, e non solo per la sua Presidenza della Fondazione Oriani, lascia in moltissimi cittadini, giovani e meno giovani, il ricordo dei suoi numerosi interventi che finivano con l'essere sempre delle vere e proprie lezioni che rapivano l'attenzione e arricchivano di conoscenza. La sua scomparsa è una grave perdita per tutta la cultura italiana".

LA BIOGRAFIA - Luigi Lotti nacque a Trieste nel 1931 e a Ravenna ha frequentato il Liceo scientifico dal 1945 al 1949. Ha svolto gli studi universitari a Firenze alla Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dove si è laureato con una tesi sui Repubblicani in Romagna, guidata dal suo maestro Giovanni Spadolini. Dal congedo di Spadolini nel 1968, Lotti, ordinario di storia moderna e contemporanea dal 1972, ha esercitato funzioni di coordinamento e di guida alla Facoltà “Cesare Alfieri” di cui è Preside per diciotto anni, dal 1974 al 1992. Dal 1991 è stato presidente dell’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea.

Dal 1979 è stato presidente della Società di Studi Romagnoli, del cui consiglio direttivo ha fatto parte dal 1961. E' stato proclamato vincitore del Premio Guidarello - sez. Romagna nel 1999. Centinaia i suoi scritti e i volumi curati sulla storia contemporanea. Fra questi: Universalismo e nazionalità nell'esperienza del giacobinismo italiano; Storia della civiltà toscana. L’Ottocento. Il Novecento; I partiti della Repubblica. La politica in Italia dal 1946 al 1997; Storia di Ravenna, V, L'età risorgimentale e contemporanea; La Toscana nel secondo dopoguerra; Romagna e Toscana dall'Unità ad oggi; La settimana rossa, con documenti inediti; e I repubblicani in Romagna dal 1894 al 1915. 

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