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Cronaca

Ravenna non dimentica: celebrato il Giorno della Memoria

Il sindaco Michele De Pascale e la presidente del Consiglio comunale Livia Molducci hanno reso omaggio alla lapide che ricorda gli ebrei transitati per la stazione di Ravenna con destinazione Auschwitz

Ravenna non dimentica. Nel giorno dell'anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz nel 1945, la città bizantina ha ricordato le vittime della Shoah. Diverse le iniziative in programma, molte delle quali hanno visto protagonisti studenti, dalle scuole elementari alle superiori. Il sindaco Michele De Pascale e la presidente del Consiglio comunale Livia Molducci hanno reso omaggio alla lapide che ricorda gli ebrei transitati per la stazione di Ravenna con destinazione Auschwitz. Prima della cerimonia, il sindaco, numerosi consiglieri comunali e assessori (che hanno partecipato anche ad altre iniziative, come ad esempio quelle organizzate dalla scuola elementare Mordani in memoria di Roberto Bachi) hanno distribuito materiale informativo sulla ricorrenza a cinquecento pendolari.

Giornata della Memoria, la commemorazione (foto di Massimo Argnani)

“Corriamo sempre un rischio – ha detto il sindaco - ogni qual volta ci troviamo per celebrare un momento storico: che questo diventi un rito, un gesto ripetitivo e qualcosa di cui non percepiamo fino in fondo il significato. Celebriamo qui, nell’atrio della stazione di Ravenna, il Giorno della memoria, e ringrazio le scuole e i tanti ragazzi che sono qui presenti, perché fanno di questo momento un’occasione ancora più preziosa, poiché la memoria esplica la sua forza solo quando riesce a trasmettere un messaggio e un insegnamento. Purtroppo la tragedia dell’Olocausto è avvenuta anche qui, nella nostra città".

"Proviamo ad immaginare quella notte del 24 gennaio 1944, solo 73 anni fa, quando in questa stazione transitarono 31 persone di religione ebraica, rastrellate in Romagna dalla barbarie nazi-fascista, spinte in catene sui treni e inviate al campo di sterminio di Auschwitz - ha proseguito il primo cittadino -. Tra di loro anche ragazzi e ragazze che avevano la vostra età, ai quali sono stati negati il diritto e l’aspettativa di una vita felice, di potersi realizzare, studiare e divertire; l’orrore nazi-fascista ha deciso che questo non doveva avvenire, solo perché appartenevano a una determinata etnia, religione, gruppo sociale, e con lucida e sistematica follia li ha inviati, insieme alle loro famiglie, nel luogo più orribile della storia dell’umanità, a morire nel dolore e nell’umiliazione. Non dimentichiamo che anche nella società di oggi molte persone stanno vivendo orrori e violenze; facciamo sì che questa Giornata della memoria diventi uno strumento importante e utile per interpretare l’oggi e costruire il domani".

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