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Cronaca Faenza

Fotografie "hard" davanti all'altare: 4 persone a processo per gli scatti a luci rosse

L'immagine avrebbe dovuto far parte della mostra sul rapporto tra "sacro e profano" che il fotografo stava allestendo, ma sul set erano arrivati i Carabinieri allertati dai passanti

Sono finiti a processo per violazione di proprietà privata, offesa alla religione e atti osceni in luogo pubblico - reato che nel frattempo è stato depenalizzato - un fotografo faentino, due ragazze e una quarta persona per una serie di scatti a luci rosse nella Chiesa della pace di Trarivi, a Montescudo di Rimini. La vicenda risale al luglio del 2015: il fotografo faentino avrebbe organizzato il set proprio davanti all’altare dell’antica chiesa mai del tutto sconsacrata con due "religiose", rosario in mano e classico abito nero, che si scambiavano un lungo bacio carico di passione mentre un "prete", alle loro spalle, benediceva l’unione. L'immagine avrebbe dovuto far parte della mostra sul rapporto tra "sacro e profano" che il fotografo stava allestendo, ma sul set erano arrivati i Carabinieri allertati dai passanti, che avevano visto strani movimenti davanti alla chiesa.

L'ultima udienza del processo si terrà il prossimo 26 gennaio ma, nel frattempo, sul banco dei testimoni è già salito l'artista faentino che, davanti al giudice, ha sostenuto di trovarsi lì a livello di amicizia e di non aver mai voluto recare offesa alla religione con quello scatto. Allo stesso tempo ha ribadito di aver chiesto le autorizzazioni necessarie a entrare in un luogo che, comunque, era aperto al pubblico e dicendo che dalla strada non si poteva vedere quello che stava accadendo. I legali del fotografo, inoltre, hanno fatto rilevare l'incongruenza tra i capi d'accusa e in particolare sulla violazione di proprietà privata e di atti osceni in luogo pubblico.

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