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Cronaca

Francesconi e Mingozzi: "I nostri archeologi ambasciatori di Ravenna nel mondo"

"Sono - proseguono - una sorta di ambasciatori delle opportunità di studio che offrono i nostri corsi universitari ma anche delle possibili relazioni economiche, turistiche ed imprenditoriali"

Chiara Francesconi (capogruppo del pri in Comune) e Giannantonio Mingozzi ringraziano per l'impegno e la qualità del lavoro di scavo e di ricerca "tutte le missioni di docenti e studenti ravennati di archeologia e beni culturali che si alternano in vari paesi del mondo e che  contribuiscono a far conoscere Ravenna nel suo insieme culturale ed economico". 

"Sono - proseguono - una sorta di ambasciatori delle opportunità di studio che offrono i nostri corsi universitari ma anche delle possibili relazioni economiche, turistiche ed imprenditoriali che si  instaurano grazie al loro lavoro ed al servizio che rendono a quei Paesi. Un particolare apprezzamento lo rivolgiamo al prof. Pierfrancesco Callieri ed ai suoi studenti per i recenti ritrovamenti e le straordinarie scoperte portate alla luce in Iran e riferibili all'antica Persia; ma non possiamo dimenticare l'eredità che ci ha lasciato il prof. Maurizio Tosi, vera e propria guida di tanti archeologi dei corsi ravennati nel mondo e di quanti continuano la sua opera". 

"Per citarne alcuni i ricercatori e docenti Simone Mantellini e Dennys Frenez, ai quali si deve il consolidamento delle relazioni con il Sultanato dell'Oman e le recenti proposte di collaborazione imprenditoriale che quel Paese ha  rivolto ad alcuni comparti ravennati delle attività portuali, del commercio,  dell'energia ed alla stessa Camera di Commercio. Dall'Egitto all'India, dalla Grecia agli Stati Uniti, dall'Uzbekistan al Brasile studenti e docenti dei corsi ravennati compiono una funzione ammirevole e molto utile; per questo abbiamo chiesto a Fondazione Flaminia di promuovere un confronto tra i protagonisti delle varie missioni e l'imprenditoria ravennate, come è già stato fatto per l'Oman, affinchè nascano opportunità di reciproco interesse per l'industria e le produzioni ravennati, in import ed export - concludono Francesconi e Mingozzi - sulla scorta della fiducia guadagnata dai nostri operatori universitari".

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