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Cronaca

Frodi fiscali tramite false fatture: maxi sequestro di 7,4 milioni di euro

Nel complesso il sodalizio, dal 2010 al 2018, avrebbe prodotto oltre un milione di euro di scambi commerciali solo apparenti

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica partenopea, ha eseguito tra le province di Napoli, Ravenna, Piacenza e Caltanissetta un sequestro preventivo di beni del valore di 7.400.000 euro, disposto dal Gip del Tribunale di Napoli a carico di tre società e due imprenditori coinvolti in un complesso sistema di frode fiscale.

Le indagini sono state condotte dai finanzieri del primo Gruppo che, partendo da “alert” di rischio generati dal sistema postale di Napoli riguardanti l’anomalo utilizzo di alcuni conti correnti, sono riusciti a disvelare il disegno ideato da due imprenditori, uno napoletano e l’altro della provincia di Ravenna, operanti nel settore della carpenteria metallica. Agli indagati vengono contestati i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti attuati attraverso la costituzione di numerose aziende di settore operanti su tutto il territorio nazionale, con commesse da imprese perlopiù del nord Italia e dell’Est Europa.

Alle società realmente esistenti - secondo gli inquirenti - venivano affiancate diverse società di “comodo” costituite solo sulla carta allo scopo di emettere fatture per operazioni oggettivamente inesistenti. In tal modo si creavano ingenti crediti Iva, nonché l’abbattimento dell’imposizione fiscale grazie alla contabilizzazione di costi fittizi. Nel complesso il sodalizio, dal 2010 al 2018, avrebbe prodotto oltre un milione di euro di scambi commerciali solo apparenti e avrebbe utilizzato anche altre 33 persone e 28 società intestate a 'teste di legno' che avrebbero concorso, a vario titolo, alla maxi frode fiscale.

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