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Cronaca

Rubavano macchinari nei capannoni e li rivendevano in Bulgaria: sgominata banda

La refurtiva, spesso merce di alto valore tecnologico, veniva poi trasportata su tir in Bulgaria per essere ricettata

Ha agito anche a Ravenna la banda di criminali di origine bulgara che è stata stroncata dai Carabinieri di Siena grazie all'operazione 'Speed Team', che hanno sgominato un gruppo dedito a furti e ricettazioni. Coadiuvati dalla polizia bulgara, i militari senesi hanno eseguito, fra Italia e Bulgaria, 9 mandati di arresto europei in carcere per associazione per delinquere accusati di una quarantina di furti. In totale sono sedici gli indagati nell'ambito di un'inchiesta, coordinata dalla Procura senese, sulla banda che aveva messo a segno numerosi colpi in capannoni industriali del centro-nord d'Italia e sulla costa adriatica. La refurtiva, spesso merce di alto valore tecnologico, veniva poi trasportata su tir in Bulgaria per essere ricettata

Quaranta furti in tutta Italia

L'indagine, iniziata circa un anno fa, è stata svolta con la collaborazione della magistratura e della polizia bulgara attraverso l'organismo di Eurojust all'Aja. Secondo il gip del Tribunale senese, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, 9 bulgari sono ritenuti "componenti di un gruppo criminale ben strutturato ed organizzato". Cinque sono stati arrestati oggi nelle province di Monza e Bergamo e quattro in Bulgaria. Il modus operandi utilizzato dalla banda, "basato su una continua interscambiabilità dei ruoli nel compimento degli illeciti tra i componenti, è risultato molto versatile", hanno spiegato gli investigatori. Sono state evidenziate le responsabilità del gruppo criminale in quaranta episodi di furto consumati nelle province di Siena, Ravenna, Arezzo, Ancona, Verona, Brescia, Pesaro Urbino, Milano, Lecco, Rovigo, Padova, Piacenza, Firenze, Parma, Macerata, Asti e Teramo nell'arco temporale tra settembre 2018 e aprile 2020.

Beni rintracciati in Bulgaria

Grazie all'apporto della polizia bulgara sono stati individuati in Bulgaria i canali di ricettazione dei beni asportati, per un valore di circa due milioni di euro. In particolare gli arrestati, dopo aver individuato gli obiettivi da colpire, selezionati accuratamente tra imprese che utilizzano macchinari di ultima generazione - auto articolati o che lavorano l'ottone - predisponevano delle batterie operative composte da trasfertisti abitualmente domiciliati in Bulgaria, i quali raggiungevano l'Italia per portare a termine il colpo. I beni trafugati sono stati tutti di importante valore economico perché strategici per lo svolgimento dell'attività industriale delle numerose aziende colpite. Nel corso dell'operazione sono state effettuate perquisizioni nei confronti di 10 persone indagate per gli stessi reati. Nel corso delle indagini erano stati già arrestati in flagranza di reato due bulgari e un terzo si trovava già in carcere per altri motivi.

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