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Cronaca Sant'Agata sul Santerno

Razzie a Sant'Agata, Confartigianato chiede la videosorveglianza nell'area industriale

Non si tratta più, a parere di Confartigianato, "di casi di microcriminalità o furti estemporanei, ma di vere e proprie azioni organizzate che riescono ad eludere sistemi di allarme e sistemi di sicurezza anche di buon livello"

L'area industriale di Sant'Agata sul Santerno nel mirino dei ladri. Quello alla concessionaria "Moto Europa" di via Ricci Curbastro, avvenuto nella nottata tra martedì e mercoledì, è solo l'ultimo dei furti commessi in zona. Nel cuore della notte tra il 7 e l'8 giugno scorso i Carabinieri della Compagnia di Lugo erano riusciti a sventare una razzia di bici alla Somec, recuperando refurtiva per una valore di circa 30mila euro. E negli anni passati si erano consumati più furti in punto vendita Yamaha della zona. Sull'emergenza furti dell'area è intervenuta Confartigianato, esternando "preoccupazione" per la "recrudescenza di atti criminali compiuti ai danni delle aziende artigiane e commerciali insediate a Sant'Agata sul Santerno, nell'area ad est del Santerno".

Non si tratta più, a parere di Confartigianato, "di casi di microcriminalità o furti estemporanei, ma di vere e proprie azioni organizzate che riescono ad eludere sistemi di allarme e sistemi di sicurezza anche di buon livello". L'associazione, che nei prossimi giorni chiederà un apposito incontro al Prefetto di Ravenna, è convinta "che non solo occorra intensificare il controllo del territorio, ma anche approfondire con indagini serrate e specifiche questa tipologia di azioni criminali". In particolare viene chiesto l'intensificazione dei controlli dei furgoni in transito e diretti all'estero.

Confartigianato, "alla luce dei risultati unanimemente giudicati positivi ottenuti dal complesso sistema di videosorveglianza installato nell'Area Artigianale Bassette nei pressi di Ravenna", chiederà all'unione dei Comuni della Bassa Romagna "di mettere in atto, al più presto possibile, un simile sistema a servizio della zona interessata".

"Spesso l'opinione pubblica tende a considerare, forse per assuefazione, questi furti, come parte dei rischi d'impresa. Non è così - dice il segretario della sezione lughese di Confartigianato Luciano Tarozzi - quando un'azienda subisce un furto da centinaia di migliaia di euro, compresi i danni alle strutture, non sempre, in questo contingente economico, riesce a risollevarsi, anche perchè le assicurazioni, oltre ad essere molto onerose, non coprono tutto e le franchigie sono altissime. Ne va, spesso, della prosecuzione dell'attività, con annessi ovviamente posti di lavoro e reddito delle famiglie, che sono messi a rischio".

"Ecco perchè chiediamo più videosorveglianza, più controllo del territorio e più indagini - conclude Tarozzi - così come chiediamo maggiori verifiche sul traffico da e per i paesi dell'est Europa, che spesso risultano essere i mercati di destinazione di tanti beni rubati: biciclette d'alta gamma, motoveicoli, autoveicoli, attrezzature industriali".

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