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Cronaca Faenza

Gemos al fianco di chi ha bisogno: consegnatI al Banco Alimentare 20mila pasti

Gemos, ogni giorno, mette a disposizione i pasti all’interno di speciali contenitori termici ad uso esclusivamente alimentare garantendo la massima sicurezza ed evitando ogni forma di deterioramento dei cibi

Nel 2014 sono stati circa 20mila i pasti che la cooperativa di ristorazione Gemos ha messo a disposizione delle persone bisognose nell’ambito del progetto di solidarietà realizzato in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare Onlus e altre associazioni caritatevoli del territorio: «Si tratta di un’iniziativa che ci sta molto a cuore e che negli ultimi mesi è cresciuta molto - racconta Andrea Zangari, responsabile del progetto per Gemos -. Solo nel 2014 infatti sono nate 3 nuove collaborazioni che speriamo di consolidare e, perché no, accrescere nel corso del 2015».

Il riferimento è ai Rirò di Castel Bolognese e Imola e al Bontavola di San Giovanni in Marignano: «Queste strutture, tutte dotate di centro cottura e self service, si sono aggiunte ai centri cottura Bontavola di Forlì e La Punta di Faenza, già attivi da tempo per il recupero dei pasti da destinare alle persone che versano in condizione di indigenza - evidenzia Zangari -. In tutti i casi si tratta di iniziative virtuose che coniugano solidarietà e sicurezza alimentare perché tutti i pasti che forniamo sono garantiti da rigidi disciplinari per il controllo di temperature e conservazione dei cibi».

Le iniziative messe in campo da Gemos sono realizzate a Faenza, Imola e Forlì grazie alla collaborazione della Fondazione Banco Alimentare onlus mentre nei comuni di Castel Bolognese e Cattolica è il Comune stesso ad indicare le associazioni caritatevoli che si occupano della distribuzione: "L’attività è disciplinata dai protocolli di intesa che ci legano alle singole associazioni dove stabiliamo di mettere a disposizione di chi ne ha davvero bisogno tutti i pasti non consumati in queste mense - spiega Zangari -. Non si tratta di veri e propri pasti “sprecati” perché è naturale che in un self service tutte le pietanze (che di solito sono almeno cinque per portata) siano a disposizione fino all’orario di chiusura ed è normale che resti qualcosa al termine della giornata lavorativa. Credo che questa attività di solidarietà dia un valore ulteriore alla nostra filiera".
 

Gemos, ogni giorno, mette a disposizione i pasti all’interno di speciali contenitori termici ad uso esclusivamente alimentare garantendo la massima sicurezza ed evitando ogni forma di deterioramento dei cibi. «Il ritiro viene realizzato dagli stessi volontari delle associazioni con furgoni attrezzati di loro proprietà - conclude Andrea Zangari -. In questo modo, e secondo il principio di sussidiarietà, prodotti ancora utilizzabili per l’alimentazione vengono salvati e destinati ai bisognosi ritrovando, di fatto, il loro valore economico e consentendo così alle associazioni che si occupano dei più deboli di destinare risorse proprie ad altre attività».

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