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Cronaca

Giardini Speyer: "La sicurezza non basta, serve anche un progetto di riqualificazione"

"Eliminare cespugli, realizzare bagni e panchine, creare chioschi e un'area giochi per i bambini": sono tante le proposte del presidente del consiglio territoriale del centro urbano Mauro Maraldi

"La rigenerazione e riqualificazione delle zone che in molte città sono andate degradandosi, sia sotto l’aspetto della sicurezza che economico e della qualità di vita, è una delle sfide più forti che caratterizza i nostri tempi". E' quanto dichiara a proposito del dibattito sui giardini Speyer il presidente del consiglio territoriale del centro urbano (a cui competono i giardini) Mauro Maraldi, del gruppo di Ama Ravenna. "Ravenna ora è alle prese con il recupero dei giardini Speyer e delle zone adiacenti: non dobbiamo perdere l’occasione di risolvere in maniera definitiva il degrado a cui si è arrivati, concentrandoci sulle cose da fare e non sulle polemiche volte solo alla visibilità personale o di gruppo politico, alle quali spesso abbiamo dovuto assistere in questi ultimi tempi. In tutte le città, in Italia e all’estero, le zone attorno alle stazioni sono degradate dalla microcriminalità e dalle fasce più povere ed emarginate (senza fissa dimora, persone impoverite dalla crisi e da vicende famigliari, etc). Mentre per le persone in difficoltà è necessaria un'adeguata politica dei servizi sociali e sanitari, dei quali come consiglio del centro urbano ci occuperemo presto, è fuor di dubbio che l’illegalità e la delinquenza vadano combattuti e repressi con gli strumenti costituzionali, tra i quali Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza. Tutti si aspettano di vedere continuare le operazioni che già in questi giorni hanno dato i primi risultati: confidiamo di vedere realizzate le azioni in programma con continuità ed efficacia".

"Qualunque progetto di riqualificazione urbana ha come premessa la eradicazione della delinquenza - prosegue Maraldi - Poi, però, devono scendere in campo tutti i soggetti sociali, con quel concetto di “sicurezza partecipata” che può avere successo solo se tutti contribuiscono: istituzioni e amministrazione in primis, insieme a residenti, cittadini, operatori economici, enti culturali e teatrali, associazioni, mediatori culturali e quanti altri possono, anzi devono, dare il proprio contributo. Il consiglio territoriale del centro urbano farà di tutto per star fuori dalle polemiche, ma dentro al grande lavoro che sarà da farsi. Impegnati come parte attiva nell’ambito delle proprie competenze in questo progetto che richiede il coordinamento, ma soprattutto l’impegno, di tutti gli attori: istituzionali, pubblici e privati. E’ questo il nostro messaggio all’amministrazione comunale, che ho sostenuto anche in questi giorni negli incontri di lavoro con il vicesindaco Eugenio Fusignani".

Il presidente del consiglio territoriale ha le idee molto chiare su quelli che, secondo lui, dovrebbero essere gli interventi. "E’ mia convinzione che questa zona di Ravenna possa diventare un pezzo importante del “salotto” del centro urbano. Vanno però create le condizioni: un giardino e delle strade non solo libere dalla delinquenza, ma anche belli e accoglienti, perché i cittadini, le famiglie e i turisti possano popolarli. Ecco allora che, ad esempio, sono necessari lavori riguardanti il verde: ripristinare i tappeti erbosi, eliminare cespugli e siepi, ricettacoli di ogni porcheria, una buona manutenzione e potature costanti. Occorrono bagni pubblici, alcuni chioschi sia di ristoro che di commercio qualificato e delle panchine. Un’area giochi per i bambini, magari anche una giostra fissa. Occorrono agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche per gli operatori commerciali, gastronomici e culturali di qualità. Va colta la disponibilità, già manifestata, di alcuni operatori locali per la organizzazione di feste e cene di strada, così come questa zona deve assolutamente entrare nei programmi di Ravenna Festival, di Bella di Sera, della Notte Rosa e di ogni altra manifestazione cittadina, con spettacoli e concerti. Tutto ciò sarà comunque possibile solo se la sicurezza diventerà una costante. Per questo, oltre alle azioni “forti” di Polizia e Carabinieri, che soli hanno il ruolo e il potere di intervenire, sarà indispensabile mantenerla - conclude Maraldi - con una costante collaborazione interforze: ad esempio con passaggi delle pattuglie per frequenti azioni di identificazione, con la pattuglia fissa della Municipale e anche con una maggiore valorizzazione dell’opera del gruppo volontariato dell’Associazione Nazionale Carabinieri, già presenti il venerdì e sabato sera. La cosa da evitare sono le azioni "spot", che magari accontentano l’opinione pubblica ma non creano una situazione stabile, indispensabile per radicare le iniziative di riqualificazione e qualità di vita che, con l’impegno in prima persona di tutti, sono assolutamente possibili ma con i tempi necessari. Il consiglio territoriale del centro urbano è a disposizione di tutti coloro che abbiano proposte, progetti e iniziative per partecipare attivamente al programma di rigenerazione degli Speyer e zone limitrofe".

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