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Cronaca

Giostrai trasferiti da via Medulino alle Bassette: "Insediamento inopportuno"

Cna e Confartigianato sono contrarie all'annunciato trasferimento, da parte dell'amministrazione comunale di Ravenna, dei caravan di nomadi e giostrai da via Medulino in un'area alle Bassette

Cna e Confartigianato sono contrarie all'annunciato trasferimento, da parte dell'amministrazione comunale di Ravenna, dei caravan di nomadi e giostrai da via Medulino in un'area alle Bassette. "Se l'amministrazione avesse interloquito con noi, avremmo ribadito che la zona artigianale Bassette è stata pensata, progettata e realizzata per dare risposta alle esigenze del sistema della piccola e media azienda produttiva e il suo futuro sviluppo, anche legato alle aree e ai servizi per l’autotrasporto e la logistica, ci inducono a ritenere quanto meno inopportuno, e persino pericoloso: l’insediamento di un'area residenziale, che vedrebbe tra l'altro la presenza anche di minori in tenera età. Avremmo ricordato all'amministrazione che diverse imprese storiche ravennati, nel corso degli anni, sono state delocalizzate alle Bassette dalla città, proprio a seguito delle difficoltà di coabitazione con le civili abitazioni e con le quotidiane attività scolastiche e ricreative delle persone e dei ragazzi".

"Al di là, quindi, di qualsiasi (pur presente, non vogliamo nasconderci dietro un dito) preoccupazione su sicurezza e ordine pubblico (l’incremento della presenza di residenti, e quindi dei veicoli in movimento nelle ore notturne all'interno dell'area videosorvegliata, ad esempio, renderebbe meno efficace l'ausilio e la deterrenza delle telecamere ai varchi), Cna e Confartigianato ritengono che l'amministrazione comunale di Ravenna abbia sbagliato due volte - concludono le due associazioni - nel metodo, non aprendo un dialogo con chi conosce e rappresenta gli imprenditori che ogni giorno, con difficoltà, rischi e sacrifici, operano per mantenere i livelli occupazionali e disviluppo del nostro sistema economico; e nel merito, visto che una ghettizzazione in un'area artigianale-industriale non sembra essere accettabile nè scevra da rischi per le persone, pertanto dichiarano la loro più totale contrarietà. Riteniamo che a Ravenna esistano altri spazi, a disposizione dell'amministrazione, più consoni alle esigenze delle persone e dei minori".

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