Proponevano contratti per conto di grandi società: scoperti 140 lavoratori in nero
L'attività delle Fiamme Gialle di Ravenna, si è quindi conclusa con la contestazione dell'illecito amministrativo nei confronti del datore di lavoro per aver impiegato manodopera “in nero” ed irregolare
Bussavano porta a porta, proponendo per conto di una società nazionale operante nel settore dell’energia. La Guardia di Finanza di Ravenna ha scoperto ben 140 lavoratori irregolari. I ragazzi, appena maggiorenni, provenienti da diverse nazionalità, erano venuti a conoscenza dell’opportunità lavorativa offerta da una società ravennate attraverso inserzioni su vari siti internet, volantinaggio e pubblicità sui giornali, che proponeva prospettive sicure di lavoro nonché carriere da manager aziendali.
Successivamente sono stati contattati, sulla base di uno scarno curriculum, per un colloquio di lavoro durante il quale venivano proposte importanti opportunità di lavoro, assolutamente illusorie, unite a sostanziosi compensi. La necessità di lavorare, nonchè i lauti e facili guadagni e le “ottime aspettative” di carriera attiravano i giovani che venivano poi impiegati, di fatto, nella vendita “porta a porta”.
I “fortunati” ragazzi selezionati, venivano formati attraverso tecniche piuttosto singolari: musica da discoteca ad alto volume sin dalle prime ore del mattino, cori di incitamento di gruppo ed eventi motivazionali, erano alla base del percorso formativo dei futuri venditori che, nel corso della quotidiana attività lavorativa entravano fra loro in una competizione legata ai risultati.
Il datore di lavoro, a fine giornata, compilava, per ciascuno di essi, una sorta di classifica di merito riportante graficamente il rendimento ed il numero di contratti sottoscritti da ognuno di loro. Attraverso lo schermo giuridico del “contratto di collaborazione occasionale”, l’azienda aveva evitato di assumere il personale in questione, contravvenendo a tutti gli obblighi di legge in materia fiscale, previdenziale ed assistenziale.
L'attività delle Fiamme Gialle di Ravenna, si è quindi conclusa con la contestazione dell'illecito amministrativo nei confronti del datore di lavoro per aver impiegato manodopera “in nero” ed irregolare; per tale condotta è stata contestata la cosiddetta maxi sanzione amministrativa pari a circa 350.000 euro.