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Cronaca

Gli animalisti diffidano il Comune: "Non trasferite i pavoni di Punta Marina"

Le associazioni Animal Liberation, Clama Ravenna, Lega per l’abolizione della Caccia e Lega Nazionale per la difesa del cane hanno inviato una diffida al Comune di Ravenna

Gli animalisti insorgono a difesa dei pavoni di Punta Marina. Le associazioni Animal Liberation, Clama Ravenna, Lega per l’abolizione della Caccia e Lega Nazionale per la difesa del cane hanno inviato una diffida al Comune di Ravenna “dal procedere ed autorizzare la cattura ed il trasferimento dei pavoni di Punta Marina Terme verso qualsiasi struttura/attività di allevamento”, invitando l’amministrazione “ad intraprendere una corretta procedura gestionale in merito, interpellando e consentendo la partecipazione delle associazioni con finalità di tutela del benessere animale".

“Ricordiamo infatti che l’avviso pubblico per manifestazione d’interesse emanato lo scorso novembre cita voliere, di misura anche ridotta, dove i pavoni potrebbero passare tutta la vita; non sono peraltro garantiti, né in determina né tramite dichiarazioni degli amministratori, vincoli sulla futura vendita dei malcapitati animali o dei nati in futuro, e neppure sulla soppressione per scopi alimentari - attaccano gli animalisti, dopo che nei giorni scorsi il Comune ha individuato un allevatore disposto a ospitare parte dei pavoni - Vogliamo ripeterlo, e ripeterlo a chi ancora crede alle fandonie di questa amministrazione: i pavoni non verranno strappati alla natura per essere portati in un parco, in mezzo al verde, in luoghi dove il loro benessere sia assicurato. No, cari concittadini, questi animali splendidi verranno sacrificati per un po’ di pubblicità a buon mercato presso un allevatore di suini, dove non vivranno mai liberi e, probabilmente, non vivranno, punto. Possiamo immaginare con quanta attenzione verranno verificate per un paio di volte le condizioni di benessere degli animali, tanto più che in caso di scomparsa per qualsiasi motivo sarà sufficiente una semplice mail da parte dell’allevatore. E poi, perché proprio da un allevatore di suini? Posto che le associazioni chiedono che gli animali siano lasciati in natura adottando metodi di convivenza pacifica con i cittadini quali maggiore pulizia stradale, eventuale rimborso danni e apposizione di dissuasori nei giardini di privati che non desiderano che questi animali si avvicinino, perché destinarli proprio al rappresentante di una categoria che gli animali li vede solo come pietanza?".

"L'ex assessore ai diritti degli animali ha dichiarato più volte di avere ricevuto varie manifestazioni d’interesse: era una bufala o si è deciso scientemente di destinare i pavoni alla situazione per loro presumibilmente peggiore? - concludono le associazioni - Ci auguriamo che il nuovo assessore al benessere animale fermi questa insensata e crudele follia e scelga di seguire la strada proposta dalle associazioni; diversamente, come esplicitato in diffida, “verranno intraprese improcrastinabili azioni legali ed amministrative presso le sedi competenti oltre ad azioni di informazione pubblica dirette alla cittadinanza”.

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