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Cronaca

Gli artigiani: "Più equità ed equilibrio anche nelle tasse locali"

Serve maggiore equità anche per il fisco locale. A richiederlo sono, all'unisono, Confartigianato e Cna della provincia di Ravenna. A finire nell'occhio del ciclone è l'IMU

Serve maggiore equità anche per il fisco locale. A richiederlo sono, all'unisono, Confartigianato e Cna della provincia di Ravenna. A finire nell'occhio del ciclone è l'IMU, che si sta rivelando molto peggiore della vecchia ICI.

Dicono i rappresentanti degli artigiani: “Nel primo anno di applicazione della nuova imposta sugli immobili riscontriamo come si sia passati da una situazione di quasi omogeneità, a proposito degli importi della vecchia ICI, a una più profonda e grave differenzazione tariffaria tra immobili delle imprese insediate nei Comuni della nostra Provincia. Questo è uno dei risultati derivanti all’applicazione al massimo dell’aliquote IMU effettuata da alcune Amministrazioni Comunali che hanno equiparato gli immobili produttivi delle aziende alle seconde case”.

E' il momento, per gli artigiani, di fare programmazione pluriennali delle tasse: “Per questo CNA e CONFARTIGIANATO ritengono che sia arrivato il momento di definire una “programmazione” pluriennale del prelievo fiscale locale che ricerchi maggiore equilibrio tra i vari tributi (IMU, Tassa di Soggiorno, Irpef). Questo può dare sicuramente l’opportunità anche di rivedere al ribasso le attuali imposte applicate”.

“L’aumento della pressione fiscale e delle tariffe è una delle principali cause della difficile crisi che sta colpendo il sistema dell’Artigianato e della piccola e media impresa italiana. In un momento così pesante per l’economia, i poteri decisionali sulle tariffe e le imposte in capo agli Enti Locali, devono essere valutati attentamente ricercando sempre un’applicazione la più equilibrata possibile tra tutte le leve fiscali a disposizione.

“Questo significa trovare un equilibrio tra IMU, Tassa di Soggiorno e Irpef che tenga conto non solo del contingente, ma rappresenti un’azione di programmazione di più lungo respiro. Se così non fosse si rischia di andare, anno dopo anno, ad applicare in modo poco coerente le varie imposte e tasse creando difficoltà alle imprese e ai cittadini.

Ultima nota dolente è la Tares: “Questo equilibrio deve tenere conto anche dell’applicazione tariffaria locale. Ci riferiamo all’introduzione, dal 2013, della TARES il nuovo tributo comunale sui rifiuti e servizi a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti assimilati e dei costi dei servizi indivisibili dei Comuni. I previsti aumenti per il 2013 del costo di questo servizio, uniti al fatto che l’Iva sarà sostituita con un’addizionale, determinerà per le imprese un aumento medio degli importi, pagati fino al 31 dicembre di quest’anno, superiore al 15%”.

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