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Cronaca

Gli operatori sociali incrociano le braccia in piazza: "Paghe al limite della soglia di povertà"

Venerdì le educatrici e gli educatori delle scuole di Ravenna hanno incrociato le braccia in piazza del Popolo

Venerdì le educatrici e gli educatori delle scuole di Ravenna hanno incrociato le braccia in piazza del Popolo, aderendo allo sciopero indetto da un vasto fronte nazionale di collettivi degli operatori sociali e sindacati di base, fra cui Sgb. "Una mobilitazione per chi, pur lavorando in un servizio pubblico ed essenziale come quello dell’inclusione scolastica degli alunni disabili, si trova in una condizione di estrema precarietà, con diritti contrattuali minimi, un salario al limite della soglia della povertà,  retribuito a “cottimo” - spiegano dal sindacato - Una condizione di lavoro causata da un sistema di appalti che punta al risparmio sulla pelle dei lavoratori, ai quali si può (per esplicita previsione dei contratti di appalto) non garantire l’orario di lavoro pieno, sospendere lavoro e retribuzione in caso di assenza dell’alunno disabile, lasciare a casa senza stipendio (e senza disoccupazione) nei mesi di chiusura della scuola. Una situazione che emersa in tutta la sua evidenza nel periodo del lockdown, durante il quale agli educatori delle nostre scuole sono stati dimezzati gli stipendi".

"Con lo sciopero di venerdì - continuano da Sgb - le operatrici e gli operatori sociali chiedono quindi un contratto di lavoro che parifichi il loro trattamento a quello del lavoro pubblico, l’avvio di un percorso per porre fine agli appalti ed essere assunti direttamente negli enti pubblici, e nell’immediato la garanzia che, nella nuova situazione di emergenza epidemiologica, siano garantiti i servizi, la continuità del loro lavoro e lo stipendio pieno. Rivendicazioni che evidentemente chiamano in causa anche le amministrazioni comunali ed è per questo che un gruppo di lavoratori in sciopero ha voluto dare visibilità alla loro lotta con un presidio. Con lo sciopero e il presidio si è ottenuto un primo risultato: l’amministrazione comunale di Ravenna si è resa disponibile ad un incontro con Sgb e le educatrici e educatori che rappresenta. La mobilitazione non potrà però che continuare con altre iniziative di sciopero sino al pieno riconoscimento del ruolo professionale degli operatori sociali, dei loro diritti e di un salario adeguato al loro impegno".

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