Grattacielo a Mi.Ma, il Comune dice 'no' al referendum

E' già muro contro muro tra Comune di Cervia e i cittadini, sostenuti dei Verdi, che si oppongono al progetto di nuovo “grattacielo” per la riqualificazione della zona del Canalino a Milano Marittima. Nelle settimane scorse i referenti del Comitato “Abbasso il grattacielo” hanno promosso un referendum per chiamare a decidere del futuro del progetto i cittadini. I referenti si sono recati più volte in Comune per formalizzare la richiesta.

Ma alla fine ci sarebbe stato addirittura il diniego: nessuna possibilità di referendum comunale. Protestano i verdi dell'Emilia-Romagna: “Abbiamodovuto subire anche "interpretazioni " assai poco incoraggianti date da parte dei soliti uffici "complicazione affari semplici " del Comune per la costituzione formale del comitato referendario, tutte volte a mettere i bastoni fra le ruote e rendere più difficile l'esercizio di un diritto democratico previsto dallo Statuto. Superate di slancio tutte le resistenze ci saremmo aspettati che tutto filasse liscio, secondo le norme” .

Invece, “ecco però che l'ineffabile Amministrazione tira fuori l'arma segreta per non fare decidere i cittadini: non si può fare la commissione che deve valutare l'ammissibilità del referendum perché manca il difensore civico, licenziato dal Comune per asseriti motivi di costo. A pensare male in questo caso non si fa neppure peccato : si tratta di un volgare  espediente per impedire ai cervesi il diritto democratico di esprimersi, surrogandolo con la vergognosa pantomima delle serate di pseudo-consultazione con tecnici pagati da Pentagramma”.

Quindi il suggerimento: “Perchè non incaricano, per questo singolo atto soltanto, il difensore civico della Provincia, ente che ha messo a disposizione dietro convenzione il proprio difensore civico per tutti i comuni ? Forse in Amministrazione pensano che i cittadini cervesi non abbiano bisogno del difensore civico, perché già li difende il Sindaco , soprattutto quando fa tagliare alberi, fa cementificare la città e vende pezzi di pineta”, conclude la Federazione regionale dei Verdi dell'Emilia-Romagna.