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Cronaca

Ha il vizio del gioco e fa prostituire a suon di botte la compagna: sfruttatore in manette

Una squallida storia di sfruttamento, con la compagna costretta coi ricatti e le botte a prostituirsi per procurare al compagno i soldi da sperperare al gioco

Una squallida storia di sfruttamento, con la compagna costretta coi ricatti e le botte a prostituirsi per procurare al compagno i soldi da sperperare al gioco. A porre fine a questa vicenda con un arresto ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Ravenna che hanno lavorato intensamente dopo che circa un mese fa qualcuno ha segnalato dei movimenti sospetti in una coppia di rumeni, in particolare con un via vai di persone di terza età che frequentavano quell’abitazione per pochissimo tempo.

Uno scenario compatibile con un sospetto di prostituzione, ma quello che è emerso al controllo attento dei militari è un quadro peggiore di evidente sfruttamento: la ragazza frequentava la zona della stazione dove si prostituiva sotto l’attenta vigilanza del compagno rumeno, 25 anni. Qui adescava i clienti per poi portarli a consumare i rapporti a pagamento nella cantina della loro abitazione, adibita proprio allo scopo di alcova. 

Smantellato lo sfruttamento (Foto Massimo Argnani)

La ragazza, 20 anni, giunta in Italia nei primi mesi del 2014, con la madre e un bambino neonato, conosce il connazionale, se ne innamora a va a vivere con lui. Da subito, però, l’avvia alla pratica dei furti e del taccheggio, dicendole che se volevano vivere assieme doveva contribuire anche lei alle spese. I due infatti sono responsabili di numerosi episodi di furti in esercizi commerciali. Ma ad un certo punto i soldi non bastano più: il rumeno ha il vizio del gioco e sperpera quasi 200-300 euro al giorno, Da qui la decisione di  far prostituire la compagna. Secondo quando è stato raccolto dai carabinieri, la donna non voleva ma è stata costretta a suon di ceffoni e sotto la minaccia di far male al suo bambino. La svolta è  arrivata nella serata di venerdì quando il dispositivo dei carabinieri del Radiomobile ha sorpreso l’uomo nella flagranza di reato.

Sotto gli occhi discreti dei carabinieri, in particolare la donna adesca un cliente e va a consumare il rapporto all’interno dell’alcova, come di consueto. Quando finisce raggiunge il compagno e gli consegna l’intera somma percepita per la prestazione. Il rumeno viene quindi preso col denaro ancora in mano, ma l’uomo, bloccato dai militari, per depistare arriva a dire in rumeno alla donna di sostenere che non lo conosce e che no l’ha visto prima.

Con l’attività dei carabinieri è quindi finalmente terminato l’incubo di questa ventenne, che non parla correttamente l’italiano e con l’aiuto di una connazionale è arrivata solo ora a denunciare tutte le angherie subite. La donna ha raccontato di essere stata drogata al fine di essere più accondiscendente con i clienti e che i 400 euro di media che guadagnava  al giorno doveva versarli tutti al compagno, che per farla sopravvivere le lasciava 20 euro a settimana per comperare il cibo per il neonato la propria madre e se stessa. Le venivano vietati i rapporto sessuali con i giovani poiché l’aguzzino sosteneva che in questo modo sarebbe andata via. In esito a quanto accertato l’uomo è stato condotto in carcere e dovrà rispondere di sfruttamento della prostituzione e maltrattamenti aggravati in famiglia, ma in più per esso pende l’accusa ancor più grave di riduzione in schiavitù. La donna è  stata affidata alle cure dei servizi sociali.
 

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