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Cronaca

Pulizie accurate e addio buffet: per hotel e camping "questo sarà un anno da dimenticare in fretta"

"Ci aspettiamo grande collaborazione da parte dei clienti", sottolineano gli imprenditori ravennati. Il segnale positivo arriva dai turisti affezionati: "Riceviamo tante telefonate, non vedono l'ora di tornare"

Dalla Regione arrivano le linee guida per la riapertura di hotel e campeggi, un via libera importante per la stagione turistica finora duramente colpita dalla crisi Coronavirus. Una partenza tanto attesa, ma che allo stesso tempo pone ancora qualche dubbio a cominciare proprio dai turisti. Con un anno così difficile, non si sa infatti quando e in quanti potranno permettersi o decideranno di andare in vacanza, se potranno venire da tutta Italia e magari anche dall'estero. Su questa incertezza si spalmano anche le altre insidie: il problema del distanziamento, le spese di sanificazione, la responsabilizzaione di ospiti e personale e numerosi cambiamenti che, di fatto, cambieranno molti dei meccanismi di accoglienza delle strutture ricettive ravennati.

Gli hotel

Chi si dimostra soddisfatto del lavoro svolto dall'Emilia Romagna è Filippo Donati dell'Hotel Diana di Ravenna: "La Regione è stata rapida. Il protocollo è molto ben bilanciato tra la situazione sanitaria e la necessità di fare il bene delle aziende. Un protocollo intelligente. Attenzione, non sarà un 'tana libera tutti', si tratterà sempre di usare il buon senso".

Le norme introdotte, tuttavia, mutano in maniera significativa la realtà quotidiana delle strutture alberghiere. "Cambia tutto, ad esclusione del rapporto con il cliente per cui noi romagnoli siamo rinomati - afferma il titolare dell'hotel - Addio ai buffet, cambia totalmente il servizio al tavolo. Ci vorrà molta attenzione per i collaboratori, per noi stessi e per il cliente. Da quanto ho capito l'Ausl comincerà già da lunedì a fare controlli per consigliare le strutture e questo è positivo. E' nato un legame collaborativo importante".

Sarà forse la colazione uno degli aspetti più rinnovati rispetto al passato. "Abbiamo allargato lo spazio per la colazione così da evitare contatti fra le persone e non ci sarà più il buffet - spiega Donati - Tutto sarà in monoporzione, oppure effettueremo servizio al tavolo. Per le camere 'superior' è previsto il servizio in camera, così da allegerire il lavoro in sala". Naturalmente attenzione al momento del check-in: "Distanza, mascherine e schermo protettivo saranno molto importanti. In questa nuova formula pare che il guanto non sarà obbligatorio - racconta Donati - Ci aspettiamo grande collaborazione da parte dei clienti anche per l'utilizzo dell'ascensore: saliranno assieme solo gli occupanti della stessa camera, no gruppi misti".

Fondamentale nella ripresa sarà il ritorno dei turisti nella nostra provincia. "La cosa di cui nessuno parla è: qualcuno sarà pronto a essere accolto? Ci sono paure, problemi economici, persone che hanno finito le ferie - continua il titolare dell'Hotel Diana - Sarà un anno difficilissimo, serve la comprensione di tutti e anche del mondo bancario. Il Governo e le istituzioni dovranno avere una certa duttilità per accompagnare i prossimi mesi con la fase 3 e anche la fase 4".

L'hotel ravennate si è già dotato di macchine sparavapore per pulire i tendaggi e sottlinea come sarà importante la cura nel lavaggio intenso di posate e biancheria. "Sicuramente avremo un aumento dei costi e una contrazione delle nostre tariffe. Si dovrà vedere se questi due fattori creeranno una condizione sostenibile. Sarà un anno che dovremo dimenticare in fretta. In questi due mesi ci siamo persi grandissimi incassi".

Un anno da dimenticare, ma anche un'occasione da sfruttare in maniera sapiente. "Dobbiamo ripartire - afferma il titolare del Diana - siamo la Romagna, siamo l'Italia. Torneranno gli stranieri, torneranno i turisti dalle altre regioni. Questa è una guerra che ci ha colto impreparati, ma poi abbiamo saputo reagire alla crisi. L'importante è uscirne tutti insieme. Non ci deve essere una categoria che ne cannibalizza un'altra. Dobbiamo uscirne tutti senza lasciare indietro nessuno". Donati poi conclude con un incitamento diretto alla città: "Per Ravenna è occasione unica di misurarsi e capire se questa può diventare la Ravenna del futuro. Perchè dobbiamo pensare a una Ravenna più lenta, più attenta e più umana. Gli spazi per migliorare ci sono".

I campeggi

"La Regione ha preso spunto per le sue linee guida dal protocollo che avevamo mandato noi campeggi. Giustamente si sono affidati a chi conosceva bene la situazione. Però ci servirà del tempo per sistemare tutto a dovere". A parlare è Roberto Giampreti, titolare del Camping Classe a Lido di Dante: "Noi qui ci siamo già dotati di alcuni dispositivi, come i dispenser con fotocellula per evitare che le persone debbano toccare con le mani. Il colmo sarebbe che non appena apriamo arrivi direttamente il controllo. Comunque adotteremo tutte le procedure. In più abbiamo preparato una brochure informativa per i clienti, per spiegare loro come comportarsi". 

Naturalmente buona parte del lavoro nella lotta al contagio spetterà agli stessi clienti, al loro buon senso: "I clienti dovranno venirci incontro. Io sono molto autoritario e quindi sono convinto che i clienti si comporteranno bene. Sono convinto che la gente verrà", precisa Giampreti. L'imprenditore confida nel fatto che le strutture ricettive aperte e che garantiscono una certa autonomia, come i campeggi, saranno preferite dai turisti, anche se ancora rimangono alcuni punti oscuri. "Abbiamo la fortuna di avere spazi enormi. Ma ancora non abbiamo indicazioni su diversi aspetti, come sull'utilizzo delle piscine. E ci sarà bisogno di capire anche come funzionano le spiagge libere".

"Riceviamo tante telefonate, soprattutto dai clienti affezionati che non vedono l'ora di poter tornare qui - continua il titolare - Purtroppo ancora non possiamo dar loro risposte certe". Rimane il rebus delle scelte dei turisti. Potranno spostarsi? "Gli stranieri non potranno venire, inizialmente forse non verranno nemmeno dalle altre Regioni. Basteranno i turisti emiliano-romagnoli per tutte le strutture? Ho dei dubbi". 

Impensabile per il titolare del campeggio raggiungere i numeri degli scorsi anni: "Quest'anno non sarà una stagione in cui non si guadagna, se pareggiamo le spese potremo essere contenti. L'anno scorso a questo punto della stagione avevamo già incassato 500mila euro, quest'anno zero. E con le feste, i ponti e le bellissime giornate che ci sono state potevamo fare moltissimo". A pesare ulteriormente sui conti delle strutture ricettive ci saranno anche le operazioni di sanificazione. Per Giampreti si tratta di "un costo che riguarderà sia il materiale sia il personale. E credetemi, il costo non è poco".

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