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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Housing first, a Ravenna si cercano 10 immobili da affittare

Nel comune di Bologna circa 60 appartamenti fanno capo al progetto e nel comune di Rimini, in cui la sperimentazione è iniziata da poco, circa 10 appartamenti sono inseriti nella sperimentazione

Sono partiti da alcuni giorni i colloqui con i potenziali destinatari di "Housing First-Prima la casa", il progetto di sperimentazione sull’abitare sociale promosso dal consorzio Solco con il supporto del Comune di Ravenna e del Ministero dell’Interno - Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione. Il progetto, che gode di un finanziamento U.N.R.R.A (United Nations Relief and Rehabilitation Administration) per l’anno 2015, si propone di rispondere all’emergenza abitativa della città mettendo a disposizione 10 appartamenti da gestire attraverso una metodologia sperimetale, quella dell’holding first.

"Uno dei punti di forza del progetto - racconta la responsabile Dora Casalino - sta nelle garanzie fornite ai proprietari degli immobili. Infatti il titolare dei contratti di locazione è lo stesso Consorzio Solco che, oltre a garantire il pagamento del canone, si impegna per la realizzazione degli eventuali lavori di restyling, concordati con il proprietario sulla base delle caratteristiche dell'immobile, e per la successiva manutenzione. Questo progetto, già sperimentato in numerosi territori italiani (tra cui anche le vicine Bologna e Rimini) si è dimostrato una soluzione ideale per superare l’ottica dell’assistenzialismo ma anche per riqualificare e valorizzare gli edifici dei centri storici e non solo".

"Housing First/Prima la casa" infatti, oltre ad avere una marcata valenza sociale per i destinatari che, nella soluzione abitativa autonoma, dove contribuiranno alle spese d’affitto, potranno trovare indipendenza e un ruolo attivo nella società, è anche un progetto a sostegno della riqualificazione: "In primo luogo - prosegue la responsabile - viene assicurato l’utilizzo di immobili sfitti o in disuso garantendo restyling, manutenzione e reddittività. Inoltre si elimina il rischio di insoluti avendo la garanzia del pagamento in capo al Consorzio Solco. Infine - conclude Dora Casalino - un altro aspetto da non sottovalutare è la costante supervisione degli immobili da parte dell’équipe che gestisce il progetto». Nel comune di Bologna circa 60 appartamenti fanno capo al progetto e nel comune di Rimini, in cui la sperimentazione è iniziata da poco, circa 10 appartamenti sono inseriti nella sperimentazione. Un tavolo promosso dalla Regione Emilia Romagna, sostiene i territori che stanno avviando le sperimentazioni. "Questo progetto ha bisogno della fiducia e del sostegno dei proprietari di case sfitte",. conclude Casalino.

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