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Cronaca

I contagi Covid tornano a salire, 2 focolai e 19 classi in quarantena: "Non possiamo abbassare la guardia"

Sul territorio ravennate si registrano 1451 nuovi casi (la settimana scorsa erano 1364) e sono attualmente presenti 1874 casi attivi

Dopo sei settimane di calo, tornano ad aumentare lievemente i nuovi casi di Coronavirus in Romagna, sia in termini assoluti (+573) che percentuali. Nella settimana dal 7 al 13 marzo si sono registrate 4.600 positività (20.2%) su un totale di 22.732 tamponi eseguiti. Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid stazionario rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 134 pazienti, di cui 6 in terapia intensiva.

Sul territorio ravennate si registrano 1451 nuovi casi (la settimana scorsa erano 1364) e sono attualmente presenti 1874 casi attivi. Nella settimana di riferimento si è registrato un focolaio nelle cra e uno intraospedaliero. Scendono a 19 (la settimana scorsa erano 21) le classi in quarantena nella provincia di Ravenna (a Cesena sono 20, a Rimini 13 e a Forlì 13). Si tratta di una classi di scuola primaria, 6 di scuola secondaria di primo grado e 12 di scuola secondaria di secondo grado.

Andamento Covid settimana 7-13 marzo

“La settimana presa in considerazione - commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna - conferma il lieve aumento dei casi, in linea con i dati regionali e nazionali, a cui però non corrisponde un aumento di ricoveri. Ciò conferma che il virus continua a circolare, complici anche il clima non favorevole, e l’atteggiamento più rilassato che abbiamo adottato, convinti che la diminuzione dei casi registrata nelle settimane precedenti ne avesse quasi decretato la sparizione. Se volevamo una riprova di quanto questo virus sia infido e imprevedibile, ora ne abbiamo la certezza. Per queste ragioni, occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza che ben conosciamo. Così come è altrettanto importante continuare nell’azione di sensibilizzazione all’importanza del vaccino. Ciò riguarda chi ancora non ha effettuato la terza dose, ma anche e, soprattutto chi non si è ancora vaccinato, e penso in larga misura ai ragazzi in età pediatrica. Non si è mai fuori tempo massimo per vaccinarsi e questo altalenante atteggiamento del virus ci offre l’ennesima riprova che potremo essere solamente noi, attraverso un atteggiamento responsabile, a decretarne o meno la sua scomparsa o quantomeno l’impossibilità di farci del male in modo serio”.

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