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Cronaca

I docenti si uniscono alle proteste dei genitori: "Niente sicurezza nelle classi pollaio"

"Facciamo molta fatica a comprendere perché in condizioni ordinarie ci debba essere una prima classe composta da 17 alunni, mentre in situazioni straordinarie, ai tempi del Coronavirus, venga costituita una sola classe prima con addirittura 24 alunni"

Dopo la replica del Comune alla protesta del comitato genitori della scuola G.Mazzini di Milano Marittima per la costituzione di una sola classe prima composta da 24 alunni, il comitato - insieme al corpo docente dell'istituto - ha inviato un'ulteriore sollecitazione all'amministrazione comunale. "Siamo grati all’amministrazione comunale che, nella persona dell’assessore Brunelli, vuole farsi carico della situazione da noi rappresentata in quanto, come ritiene l’assessore, “all’amministrazione comunale sta particolarmente a cuore il mantenimento di un’offerta formativa ed educativa di qualità in tutte le scuole del territorio, svolta in totale sicurezza” - scrivono i genitori - Verificheremo e saremo vigili e attenti su questa pubblica affermazione e la misureremo nei fatti, perché purtroppo non ci pare che in questi mesi ci sia stata la benché minima attenzione al tema che abbiamo sollevato".

"Relativamente al tema “classi pollaio”, espressione da sempre usata dal nostro Ministro per evidenziare classi troppo numerose e non adatte ad una proficua didattica, ora esse diventano anche ostacolo non solo alla didattica, ma anche alla sicurezza - proseguono i genitori insieme agli insegnanti - La scuola G. Mazzini ha sempre avuto due sezioni (un anno ne ha avute addirittura tre) e l’unico anno in cui si é attivata una sola classe prima é stato quest’anno (2019/2020), ma si è trattata di un’annata particolare poiché nel territorio i bambini erano scarsi dati i pochi nati. Stiamo parlando comunque di una prima composta da 17 bambini e l’anno scolastico é iniziato in assenza di Coronavirus, mentre la costituzione di una sola classe prima composta da 24 alunni, prevista per l’anno scolastico 2020/2021, non sembra tenga in considerazione una situazione straordinaria che ci porterà a convivere con il nemico invisibile Covid-19 e, in questo modo, non verrà tutelata la sicurezza né dei bambini, né degli insegnanti. Sinceramente facciamo molta fatica a comprendere perché in condizioni ordinarie ci debba essere una prima classe composta da 17 alunni, mentre in situazioni straordinarie, ai tempi del Coronavirus, venga costituita una sola classe prima con addirittura 24 alunni. Chi di competenza ci spieghi in quale modo verrà garantita la distanza interpersonale dei bambini di soli 6 anni. I bambini sono esseri umani, non sono numeri! Perché, allora, non iniziare, almeno dalle classi prime del prossimo anno scolastico con la formazione di classi con il limite di 15 alunni? Proviamo a far ritornare a scuola in sicurezza i nostri bambini, i più piccoli, coloro che ancora non sanno cos’è una “scuola”. Hanno il diritto di conoscere i loro insegnanti, i compagni, di esplorare gli ambienti e i luoghi in cui dovranno “abitare” per cinque anni della loro vita, senza la paranoia di non potersi muovere perché “rinchiusi” in aule troppo piccole per ospitare un numero così elevato di studenti".

"L’emergenza sanitaria a settembre non sarà, purtroppo, ancora conclusa e per questo chiediamo di rivalutare le scelte effettuate e di intervenire affinché nel plesso scolastico G. Mazzini vengano assegnate due classi prime - insistono dal comitato e dal corpo docenti - Ripartire in sicurezza richiede l’ottimizzazione e il potenziamento delle risorse, degli spazi e adeguate soluzioni organizzative. Per adeguare l’attività didattica alle misure anti-Covid occorre il coordinamento degli uffici scolastici, degli enti locali, delle autonomie scolastiche, in collaborazione con le realtà del territorio, come associazioni e gestori di spazi pubblici e privati. Occorrono investimenti per mettere al centro il benessere complessivo degli alunni. A questi temi, insieme a tanti altri di comunità, d’ora in avanti guarderemo con particolare attenzione, perché parte fondamentale e bene prezioso della nostra comunità. In attesa di una risposta da parte dell'ufficio scolastico provinciale che ad oggi non ci è pervenuta, chiediamo urgentemente un tavolo di confronto con l'amministrazione, per monitorare con attenzione il funzionamento del sistema scolastico, affinché venga tutelata la sicurezza di tutti, venga tutelato il lavoro dei docenti e venga garantita una didattica in linea con le esigenze di ogni alunno".

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