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Cronaca

I lavoratori del Porto incrociano le braccia: sciopero di 24 ore

Le segreterie nazionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti esprimono "fortissime preoccupazioni per l’inevitabile cortocircuito legislativo procurato che intacca i provvedimenti contenuti nel “Correttivo Porti”"

Portualità italiana in sciopero: le organizzazioni sindacali hanno proclamato uno sciopero dell’intero settore portuale di 24 ore per venerdì 15. "La portualità italiana necessita di strumenti strutturali flessibili di intervento a sostegno e governo dei processi e delle politiche attive in virtù delle nuove sfide rappresentate dalla penetrazione delle compagnie di shipping nella proprietà dei terminal, dalla concentrazione del mercato e del gigantismo navale, dall’automazione sempre più spinta delle operazioni portuali senza dimenticare che il lavoro portuale presenta caratteristiche usuranti che necessitano di misure di tutela oggi non esistenti - spiegano i sindacati Filt, Fit e Uilt - Per queste ragioni abbiamo offerto il nostro contributo a definire un testo organico di proposte emendative al “correttivo” del Dlgs. 169/16, volto a far fronte alle nuove esigenze della portualità italiana, attraverso la riqualificazione e formazione nonché azioni di sostegno al reddito volte all’accompagno all’esodo dei lavoratori. Le commissioni competenti di Camera e Senato, nell’esercizio delle loro funzioni, hanno espresso parere favorevole sullo schema di decreto in parola condizionandolo al recepimento di modifiche sostanziali, tra le quali la previsione che le misure sopra richiamate siano dedicate a problematiche che coinvolgono la generalità dei lavoratori. Uno schema di decreto legislativo frutto del confronto tra il Mit e le organizzazioni del cluster marittimo sull'insieme delle problematiche legate al lavoro portuale, che va a sovrapporsi con il testo della legge di bilancio trasmesso contestualmente dal Senato della Repubblica alla Camera dei Deputati recante, tra l'altro, una modifica dell'art. 17, comma 15-bis della legge 84/94 riguardante le imprese e le agenzie che erogano la fornitura del lavoro nei porti creando un pericoloso “ingorgo” dagli esiti assolutamente incerti per i lavoratori dei porti".

Pertanto le segreterie nazionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti esprimono "fortissime preoccupazioni per l’inevitabile cortocircuito legislativo procurato che intacca i provvedimenti contenuti nel “Correttivo Porti” volti a rilanciare il lavoro portuale attraverso misure strutturali ed ampie, e chiedono al Governo di risolvere questo ingorgo legislativo e di riprendere il buon lavoro svolto dalle Commissioni di Camera e Senato sul testo correttivo del Dlgs. 169/16".

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