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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"I nuovi autovelox sono una vergogna politica che soddisfa la fame di soldi dell'amministrazione"

A lanciare l'accusa è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna: "58 autovelox in un solo anno, per un Comune di provincia come quello di Ravenna, sono una vergogna politica"

Implementare i livelli di sicurezza su diverse strade urbane, inducendo gli utenti della strada al rispetto dei limiti di velocità: è l’obiettivo di un piano di controlli attraverso velox mobili in 48 punti dei centri abitati del territorio, al quale l'amministrazione comunale sta lavorando insieme alla Polizia municipale e al servizio Mobilità e Viabilità.

Operazione strade sicure: in arrivo 48 nuovi autovelox, ecco dove sono

"Nell’incensare il suo bilancio di previsione per il 2018, il sindaco di Ravenna ha esaltato che la più importante “novità” del prossimo bilancio comunale è l’aumento da quasi 6 milioni a 10 degli incassi per le multe, perseguito con la disseminazione sul territorio ravennate di nuovi 58 autovelox - commenta Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna - Pure la Provincia di Ravenna, presieduta anch’essa da De Pascale, viaggia, con le nuove proprie installazioni, ben oltre i 6 milioni del suo più recente bilancio consuntivo. E va anche detto che i “nostri” 10 milioni sono al netto del 50% delle multe verbalizzate coi numerosi autovelox che il Comune installerà non già solo nei centri abitati ma sulle strade extraurbane, l’altra metà dovendo essere versata agli enti proprietari delle stesse, quasi sempre la Provincia, così contribuendo anche alle rispettive casse. In una ragionevole misura, laddove invocati dai consigli territoriali, comitati cittadini e pro-loco per fronteggiare situazioni particolarmente pericolose, gli autovelox sono giustificati. Ma il loro indiscriminato spargimento si configura invece come una surrettizia tassa di circolazione, utile a soddisfare la fame di soldi di un’amministrazione ingorda, incurante di sforare con ciò gli impensabili 200 milioni annuali della propria spesa di consumo. L’ineffabile vice-sindaco se ne fa un vanto dichiarando che “non c’è altro deterrente per rendere le strade più sicure scoraggiando l’alta velocità”, quasi che la sicurezza stradale non dipendesse molto anche dalla condizione delle strade, da noi disastrata e trascurata, e ignorando che, oltre ai controlli con gli occhi umani della polizia municipale, per ridurre la velocità dei veicoli esistono molte altre modalità dissuasive legittimate dal codice, da noi sconosciute o quasi: i sistemi di rallentamento ad effetto ottico o acustico o vibratorio; nelle strade residenziali, i dossi artificiali; i semafori pedonali che scattano rossi quando un veicolo supera il limite di velocità; una più congrua diffusione di attraversamenti pedonali, anche rialzati e/o colorati e/o illuminati; l’introduzione degli attraversamenti ciclabili; ecc. È peraltro deleterio che ben 48 autovelox su 58 saranno di tipo mobile, con obbligo di stazionamento sul posto di una pattuglia di vigili urbani, il quale, per avere un congruo effetto dissuasivo, deve essere costante, non occasionale".

"Ma c’è una cartina di tornasole che smaschera l’effetto cassa degli autovelox a go-go - prosegue il consigliere d'opposizione - La legge impone ai Comuni di impiegare la metà del ricavato dalle multe sul codice della strada per il potenziamento della sicurezza stradale. Il Comune di Ravenna rispetta questa norma solo di facciata. Se si va a vedere nel bilancio si legge che, oltre a comprendere le spese di gestione e di riscossione delle multe, tale somma è impiegata per il 52,5% nella mera manutenzione delle strade e della segnaletica stradale, per l’11,6% nella pubblica illuminazione, per il 7,3% sul fondo di previdenza dei dipendenti della polizia municipale e per 18,6% nell’acquisto di attrezzature e automezzi della polizia stessa: spese ordinarie dei Comuni effettuate  sempre, da prima ancora che ci fossero gli autovelox, con le entrate ordinarie. Spese dovute ai cittadini, a prescindere da come rispettino il codice stradale, sul conto delle tasse di ordine generale (Imu, Tasi, Irpef, ecc.) che versano al Comune oltre 130 milioni l’anno a Ravenna. L’elenco delle opere veramente volte a migliorare la sicurezza stradale, da farsi col 50% delle multe incassate, potrebbe comprendere invece, guarda caso, quelle che abbiamo solo parzialmente indicato. Ciò mi porta a dire col ragionamento, non per mera polemica, che 58 autovelox in un solo anno, per un Comune di provincia come quello di Ravenna, sono una vergogna politica". 

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