rotate-mobile
Cronaca Brisighella

I partigiani inaugurano un monumento ai caduti di Brisighella

L’Anpi porterà alcune delle sue storiche bandiere, per rinsaldare i legami fra civili e militari che si spesero per liberare l’Italia e per ricordare chi donò la propria vita per la patria

Cimitero di guerra dei Sikh a Forlì e località Casale di Brisighella: sono le “tappe” di quel percorso della Memoria che vuole non dimenticare e che si impegna a rilanciare alle nuove generazioni lo spirito e i valori della lotta di Liberazione dal Nazifascismo. Di fronte al Cimitero di Forlì, in via Ravegnana, c’è il Cimitero dell’Indian Army, dove sono sepolti soldati di etnia Sikh, che contribuirono alla battaglia di liberazione di Forlì e della Romagna. E questo da anni è diventato “Luogo della Memoria”, grazie all’iniziativa dell’associazione “World Sikh Shaheed Military”, che da anni organizza un evento allestendo un padiglione nel parcheggio con incontri di preghiera, conviviali, di celebrazione ed etnici, invitando la cittadinanza forlivese a parteciparvi. Anche quest’anno l’Anpi, Associazione nazionale partigiani italiani, vi prenderà parte con dirigenti e iscritti e portando alcune delle sue storiche bandiere, per rinsaldare i legami fra civili e militari che si spesero per liberare l’Italia e per ricordare chi donò la propria vita.

Nello stesso giorno, in mattinata, l’Anpi sarà a Casale di Brisighella dove dalle 10:30 si inaugurerà il monumento in ricordo della fucilazione di cinque giovani prelevati dai fascisti nelle carceri di Forlì e portati a Casale, dove furono uccisi al posto di civili del luogo e dove i nazifascisti costrinsero la popolazione a camminare vicino ai cadaveri “per imparare cosa succede ai ribelli”. "E’ l’ennesimo episodio di quella “guerra ai civili” che ha punteggiato il regime fascista - commenta Miro Gori, presidente provinciale dell’Anpi - guerra che, iniziata in Libia e in Etiopia, il regime mussoliniano insegnò ai nazisti, e fu applicata ampiamente nelle nostre zone in quella maledetta estate del '44". Gori fa riferimento anche alle recentissime rievocazioni di Tavolicci e del Carnaio, che hanno visto le bandiere dell’Anpi presenti per tenere alta la Memoria.

Dei cinque fucilati vicino a Brisighella, si conosce l’identità dei soli Gino Carnaccini e Amilcare Piancaldini, grazie all’impegno della locale dell'Anpi che ha voluto colmare una lacuna. Amilcare Piancaldini era di Firenzuola, risiedeva a Padova ed era sfollato a Balze di Verghereto dopo l’armistizio. Si era iscritto all'organizzazione Todt (impresa di costruzioni) per lavorare e venne arrestato, torturato e messo in carcere a Forlì. Anche il forlivese Gino Carnaccini era detenuto a Forlì, in quanto preso sul ponte di Schiavonia, lui, che, essendo invalido e insegnante elementare, a 25 anni pensava di essere insospettabile, lavorando nel servizio ausiliario civile a San Donà di Piave (Annonaria e tessere del razionamento). Gino era venuto a trovare i suoi parenti: prima di essere portato a Casale, passò dal Befotrofio forlivese. dove i nazifascisti
torturavano i sospetti. Così, grazie all’azione dell’Anpi di Brisighella e alla grande generosità di Mirta Carroli, scultrice in acciaio, conosciuta a livello internazionale, i ”Martiri di Casale” avranno un monumento e, soprattutto, finirà quel periodo di oblio che c’è stato recentemente. Sabato 5 si inizia alle ore 10:30, con la Messa di Mario Toso, Vescovo della Diocesi e, a seguire, l’inaugurazione della stele in acciaio. Saranno presenti i parenti dei martiri, rappresentanti e gonfaloni dei Comuni di Prato, Forlì e Brisighella, oltre alle Anpi delle località e la stessa artista.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I partigiani inaugurano un monumento ai caduti di Brisighella

RavennaToday è in caricamento