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Cronaca

I soldi della Tari per i lavoratori degli appalti dell'Igiene Ambientale: “chi li ha visti”?

L'Unione Sindacale di Base rivendica la parità di trattamento per i lavoratori delle coop sociali impiegati nel sistema di appalti di Hera

I soldi della Tari per i lavoratori degli appalti dell'Igiene Ambientale: “chi li ha visti”? A domandarselo è l'Unione Sindacale di Base che rivendica la parità di trattamento per i lavoratori delle coop sociali impiegati nel sistema di appalti di Hera e consorziate quali Ciclat e Formula Ambiente per vedersi riconosciuto il diritto Costituzionale dello stesso trattamento economico e retributivo dei dipendenti del committente. "Il contratto attuale e le relative retribuzioni è quello delle Coop sociali socio-sanitarie - spiega il sindacato. - Un contratto che non ha assolutamente nulla a che vedere con la raccolta dei rifiuti. Il “trucco” sta nel fatto che prevede stipendi più bassi di oltre 400 euro, contributi ridotti e una mensilità in meno rispetto a quello che dovrebbe essere applicato: L'Utilitalia. Al momento , non solo non abbiamo visto l'applicazione del congruo contratto di riferimento, ma vige un silenzio assoluto dei soggetti economici e istituzionali coinvolti quali Atersir, l'affidataria Ati fra Hera, Ciclat e Formula, insieme ai comuni del bacino di riferimento del ravennate e del cesenate. Ci è giunta invece un voce “ufficiosa” che sono in corso trattative riservate fra i nuovi affidatari dell'appalto e CGIL-CISL-UIL in merito a questa vicenda , in cui l'applicazione dell'Utilitalia non sarebbe nemmeno all'ordine del giorno mentre si starebbe pensando a un nuovo “escamotage” contrattuale a danno ancora una volta dei lavoratori".

"Quanto sia la posta in gioco lo rivela un altro aspetto non trascurabile di questo contenzioso che non penalizza solo i lavoratori che si vedono scippato un loro diritto , fra l'altro previsto dagli stessi capitolati d'appalto,ma anche i cittadini contribuenti. Infatti nella tassa rifiuti (TARI) è previsto il costo lordo del lavoro del contrattoUtilitalia come se fosse applicato a tutti i lavoratori ivi compresi quelli delle coop sociali. Ciò produce un indebito vantaggio per Hera e le Coop sociali che vedono i loro bilanci e utili gonfiarsi ogni anno. Se consideriamo che questo meccanismo vige dal lontano 2006 stiamo parlando, moltiplicando per gli oltre mille lavoratori coinvolti, di parecchie decine di milioni di euro che mancano all'appello. Dovrebbe essere un motivo sufficiente per suscitare l'interesse dell'INPS, dei Sindaci, della Magistratura e delle varie associazioni di categoria di artigiani e commercianti che lamentano spesso l'eccessiva tassazione sui rifiuti e invece nulla. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa chi governa il territorio visto che l'ATERSIR in un incontro con i lavoratori di USB un paio di anni fa ci disse espressamente che vigeva l'obbligo per tutti i gestori e società consorziate del servizio di applicare il contratto di riferimento. USB mette in guardia i lavoratori interessati affinchè venga respinto ogni accordo che non preveda la piena applicazione del contratto dovuto. USB ritiene necessario superare il sistema degli appalti con la costituzione di una azienda pubblica di tutta la Romagna con investimenti adeguati sulle nuove tecnologie disponibili oggi per migliorare la qualità del servizio nel rispetto dei diritti e della salute dei lavoratori e dei cittadini".

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