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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il paese protesta, ma l'elmo lascia il museo. L'assessore: "Decisione ragionata e definitiva"

Non si placano le preoccupazioni in merito all'asportazione, avvenuta giovedì mattina, di un elmo tipo Negau dal museo didattico di San Pietro in Campiano verso il museo di prossima apertura a Classe

Non si placano le preoccupazioni espresse, oltre che da diverse parti politiche tra cui Sinistra per Ravenna e Ravenna in Comune, dal Presidente del Comitato genitori della Scuola Primaria di San Pietro in Campiano e dagli insegnanti delle Scuole della stessa località in merito all'asportazione - avvenuta giovedì mattina - di un elmo tipo Negau dal museo didattico di San Pietro in Campiano, reperto archeologico che verrà esposto nel futuro Museo di Classe. In merito l'assessore alla cultura Elsa Signorino, già intervenuta durante il consiglio comunale del 27 marzo insieme al presidente di Ravennantica Giuseppe Sassatelli, ha inviato una lettera alla dirigente dell'istituto comprensivo di San Pietro in vincoli, agli insegnanti delle scuole di San Pietro in Campiano, al comitato genitori della scuola primaria di San Pietro in Campiano, al presidente del consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli e a quello di San Pietro in Campiano.

"Il Museo didattico di San Pietro in Campiano è e resta una risorsa preziosa, tant'è che, in questi anni, è stato profuso un significativo impegno sul versante delle attività per la sua valorizzazione - scrive Signorino - A partire dal 2009 il Museo è stato affidato dal Comune, prima in convenzione, poi in concessione, alla Fondazione RavennAntica che gestisce le attività laboratoriali per conto dell'Istituto Comprensivo. Il tutto con esiti di tutto rilievo: oltre 6000 bambini impegnati in attività di laboratorio con un bacino d'utenza esteso oltre il territorio comunale, l'arricchimento dell'offerta didattica con la nascita, nel 2012, del progetto Estate al Museo, un percorso estivo divenuto punto di riferimento per i bambini del territorio e le loro famiglie con 1300 presenze annue. Ancora, investimenti sul territorio dal progetto Lavori in Comune, attivazione di iniziative sperimentali quali “Una notte al Museo” con bambini che trascorrono la notte in tenda presso la struttura vivendo un'esperienza di gioco e conoscenza, incontri e conversazioni rivolti alla cittadinanza con l'obiettivo di rafforzare il profilo del Museo come luogo identitario. Tutte le attività sono sempre state realizzate di concerto e col massimo coinvolgimento della comunità locale e delle Istituzioni scolastiche, all'origine dell'innovativo progetto di didattica attiva. A questo impegno l'amministrazione comunale intende mantenere fede con convinzione anche per il futuro confermando le attività laboratoriali già in essere e anche intervenendo sulla struttura per la quale sono già in fase di avvio lavori di abbattimento delle barriere e di rifacimento di servizi fortemente attesi".

Poi Signorino tocca il 'tasto dolente' dell'emo tipo Negau, rimosso proprio giovedì mattina dal museo di San Pietro in Campiano. Secondo l'assessore non si tratterebbe di "un colpo di mano e meno che mai un “capriccio” dell'ultim'ora, bensì un rigoroso e meditato lavoro scientifico. Il progetto è stato infatti elaborato da un Comitato Scientifico presieduto dal professor Carandini con eminenti studiosi come il professor Bertelli, comitato nel quale sedevano i Soprintendenti territoriali (ai Beni Archeologici e Architettonici), l'allora Direttore Regionale per i Beni Culturali del Mibact, docenti dell'Università di Bologna - spiega Signorino - Il Comitato ha licenziato la dotazione del Museo nel 2011 su proposta dell'allora Soprintendente Archeologo e dell'allora Direttrice ai Beni Culturali. Peraltro il progetto venne anche presentato pubblicamente in un open day del Museo nel 2012, e successivamente iniziò un lungo (fin troppo lungo) iter autorizzatorio che si è concluso solo nel 2016".

Infine l'assessore svela in anteprima alcuni dettagli su quello che sarà il futuro Museo di Classe. "Sarà un Museo della città e del territorio capace di raccontare, sulla scorta delle esperienze già in essere a Berlino, Parigi, Bologna, in modo innovativo e coinvolgente la storia di un territorio e del suo sistema di relazioni - spiega Signorino - Non la replica di ciò che già c'è, bensì un luogo capace di introdurre alla conoscenza e valorizzazione dell'intero patrimonio storico e archeologico del territorio. Dunque un luogo di massima valorizzazione dei reperti con un rinvio continuo ai territori d'origine, tutti protagonisti di una grande storia comune. La nascita di un nuovo Museo a Classe, fortemente voluta dalla comunità locale tutta, con investimenti ragguardevoli delle Istituzioni Pubbliche e della Fondazione Cassa di Risparmio non può che essere vissuta per ciò che è: un forte arricchimento per la crescita culturale dell'intera comunità. Naturalmente in questo quadro abbiamo ben presente l'opportunità di costruire originali percorsi che mettano in relazione il nuovo Museo di Classe con il Museo Didattico di San Pietro in Campiano e ne valorizzino appieno l'importante esperienza fin qui realizzata, convinti come siamo che l'offerta culturale diffusa sia un valore. A questo fine e per ragionare a tutto campo sulle prospettive del Museo di San Pietro in Campiano abbiamo già convenuto un calendario di appuntamenti, d'intesa con il Soprintendente Cozzolino e con la Dirigente dell'Istituto Comprensivo Statale di San Pietro in Vincoli Paola Falconi, con il coinvolgimento pieno di ben quattro assessorati comunali (lavori pubblici, cultura, istruzione, decentramento), del Consiglio territoriale e del Comitato Cittadino. Pronti come sempre al dialogo e al confronto costruttivo".

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