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Cronaca

Il Canale emiliano romagnolo anticipa l’irrigazione: 10 giorni prima sulla tabella di marcia

Grazie ai lavori full-time di manutenzione e potenziamento del canale l’irrigazione è anticipata di una decina di giorni sulla normale tabella di marcia a beneficio delle prime colture stagionali

Il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo ha messo in piena funzione tutti i suoi impianti di sollevamento riportando così a livelli “quasi estivi” le quote di risorsa idrica invasata e trasportata all’interno del grande canale che da Selvatonica di Bondeno dopo 133 km giunge a Rimini servendo tutto il comparto agricolo di Romagna e parte dell’Emilia Orientale. Quest’anno le manutenzioni invernali sono state notevolmente impattanti e assai rilevanti per la stessa funzionalità dell’opera: infatti, oltre alle minuziose manutenzioni e i controlli di sicurezza su tutte le elettropompe (pratica assolutamente indispensabile per assicurare il regolare funzionamento estivo) é stato ricostruito integralmente un tratto di rivestimento di circa 1 chilometro. In aggiunta a questo restyling sono stati anche posizionati ulteriori presidi di risalita per chi, nonostante i divieti di accesso nelle piste  che costeggiano il Canale Emilia Romagnolo, cadessero nelle sue acque. 

L’avvio dell’anno, come del resto già nel 2019, si è dimostrato estremamente siccitoso e l’assenza perdurante di precipitazioni unita alle anomale alte temperature rispetto alle medie consuete del periodo rischiavano di compromettere le primissime coltivazioni di bietola appena trapiantate, le semine di cipolla e le colture a foglia invernali. "Questo scenario complessivamente critico, insieme alle pressanti sollecitazioni degli imprenditori agricoli comprensibilmente preoccupati per l’andamento climatico della stagione, hanno spinto il Canale Emilia Romagnolo ad una frenetica attività di velocizzazione di tutti i lavori di miglioria e manutenzione sul canale, con turni pressanti e raddoppiati, che hanno però consentito il provvidenziale avvio anticipato della pratica di distribuzione irrigua di una decina di giorni a beneficio dell’intero comparto", viene spiegato.

Tecnicamente l’opera di manutenzione invernale - realizzata quest’anno e che proseguirà nei periodi di “ferma” anche nei prossimi cinque - impedisce e impedirà, di fatto, il prelievo delle acque dal Fiume Po, il Canale Emilia Romagnolo quindi ha individuato una soluzione alternativa per ovviare alle richieste programmando nuove immissioni durante l’inverno, in condizioni di sostanziale emergenza, dai Canali dei Molini  (derivanti dai torrenti Santerno e Senio) che, nonostante le modeste portate, hanno consentito di incrementare i livelli idrici in ampi tratti romagnoli a favore delle irrigazioni puntuali già da 15 giorni,  specie nei territori sottesi da impianti in pressione.

"Questa operazione - viene spiegato - risponde alle attese del territorio ma si segnala che il Canale Emilia Romagnolo anche nei prossimi anni dovrà assolutamente effettuare importanti lavori di rafforzamento ed implementazione dell’impianto Palantone sul Po e dovrà ricostruire diversi chilometri di rivestimento nel tratto iniziale del canale. Risulterà perciò impossibile riavviare gli impianti già prima del primo di marzo. Il Consorzio Canale Emilia Romagnolo, insieme ai consorzi di bonifica associati, forniranno  in ogni caso agli interessati tutte le necessarie ed esaustive informazioni per pianificare le future semine in tempi utili".

Coldiretti

“Bene ha fatto il Consorzio per il Canale emiliano-romagnolo (Cer) a mettere in funzione in anticipo gli impianti di sollevamento riportando a livelli quasi estivi le quote di risorsa idrica invasata - commenta Coldiretti Ravenna -. Anche perché alle quote di piena estate, per l’esattezza alla quota dell’agosto scorso, risulta attualmente il livello idrometrico del Po". "La situazione, dato che non si prevedono a breve termine precipitazioni consistenti – commenta il Presidente Coldiretti Ravenna Nicola Dalmonte – rischia di diventare seria e, in questa fase, è di fondamentale importante garantire l’approvvigionamento idrico soprattutto per tutelare il comparto sementiero ravennate". Nel frattempo l’Autorità distrettuale di bacino ha convocato per il 6 marzo l’Osservatorio sulle crisi idriche dato che potrebbero verificarsi ulteriori riduzioni dei livelli idrometrici.

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