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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il consigliere "azzecca" il vincitore e la Procura apre un'indagine. "Una tempesta in un bicchier d'acqua"

Il titolare dello studio vincitore del bando e finito al centro dell'indagine della procura, che vede quattro indagati, replica alle accuse

Era aprile quando il capogruppo in consiglio di Forza Italia Alberto Ancarani affermò che la sua collega Samantha Tardi, del gruppo CambieRà, era dotata di "doti divinatorie". Il consigliere d'opposizione si riferiva a un episodio singolare: il 19 dicembre 2016 venne pubblicato sul sito del comune di Ravenna il bando a chiamata per la manifestazione di interesse sull’indagine reputazionale dei 9 lidi. "Dotati di una buona dose di chiaroveggenza - commentava ironica la Tardi - decidemmo di inviare a tale indirizzo una mail con pec (per certificarne la data), pronosticando con effetto “polpo Paul” il vincitore di tale bando: lo studio Giaccardi & associati".

Alla fine ad aggiudicarsi il bando fu proprio lo studio predetto dalla Tardi. La consigliera ha poi presentato un esposto in Procura che, nei giorni scorsi, ha fatto partire un'indagine per cercare di fare luce sulla questione: l'ipotesi di reato, che riguarda quattro persone indagate, è quella di abuso d'ufficio in concorso. La consigliera di Cambierà aggiunse che lo studio Giaccardi & associati rientrava nello staff di collaborazione del sindaco Michele De Pascale per la gestione della campagna elettorale per il settore comunicazione e web - cosa smentita dal titolare dello studio - ma ciò che potrebbe davvero interessare alla Procura è il fatto che lo studio non è iscritto nel registro delle imprese della Camera di Commercio, requisito invece presente nel bando pubblicato dal comune.

"Uno studio associato, come il nostro - spiega Giuseppe Giaccardi dell'omonimo studio - non ha obbligo d'iscrizione camerale, ma può allo stesso modo partecipare ai bandi: ci è successo tante volte in altre regioni dove lavoriamo. Esistono migliaia di studi associati, oltre al nostro, che hanno partecipato e vinto dei bandi pur non essendo iscritti alla Camera di Commercio. Politicamente parlando, è normale che l'opposizione contrasti la maggioranza, ma qui stiamo parlando davvero di una tempesta in un bicchier d'acqua. Al contrario di quanto affermato, non abbiamo mai lavorato nello staff del sindaco De Pascale, semplicemente eravamo tra le cento aziende che firmarono l'appello per sostenere la sua candidatura. La cosa che più mi dispiace è che ci siano andati di mezzo, tra gli indagati, alcune persone che non c'entrano assolutamente nulla e per le quali nutro un profondo rispetto, come alcuni docenti universitari che facevano parte della commissione esaminatrice della gara e i funzionari che stavano semplicemente svolgendo il loro lavoro. Inoltre stiamo parlando di un bando da 22.500 euro: sono cifre basse, talmente basse che noi ci abbiamo rimesso a fare questo lavoro immenso, che ci ha tenuti impegnati da maggio a novembre. Lo abbiamo fatto volentieri per amore della città in cui viviamo. Speriamo che questa vicenda non vada a infangare tutto il lavoro svolto fino a oggi".

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