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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il Direttore dell'Oncologia ravennate sperimenta nuove cure sui pazienti con tumori

Sono stati selezionati oltre 500 pazienti e coloro che sono risultati positivi per alterazione di Met o di Ros1 sono stati trattati con Crizotinib

La rivista della American Association for Cancer Research ha appena reso noti i risultati dello studio "MetRos" supportato da Fondazione Fort, coordinato da Lorenza Landi - medico oncologo del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Ausl Romagna, titolare dell’incarico di alta specializzazione nelle neoplasie toraciche e principal investigator unico aziendale sui tumori polmonarie - e Federico Cappuzzo - Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia di Ravenna e del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Ausl Romagna, responsabile del programma interaziendale “Comprehensive Cancer Network” fra Ausl Romagna e Irst di Meldola per lo sviluppo della rete oncologica romagnola, autore di oltre 200 pubblicazioni e relatore a oltre 500 eventi congressuali nazionali ed internazionali.

Lo studio è stato condotto da oltre 20 centri specialistici italiani, finalizzato a sperimentare gli effetti del Crizotinib su pazienti con tumore al polmone non a piccole cellule che mostrano alterazioni del gene Met o del gene Ros1. Lo studio Metros è stato condotto da dicembre 2014 a marzo 2017. In questo periodo sono stati selezionati oltre 500 pazienti e coloro che sono risultati positivi per alterazione di Met o di Ros1 sono stati trattati con Crizotinib.

"Nei pazienti con alterazione di Ros1 il trattamento con crizotinib ha confermato un’elevata efficacia. Circa il 70% dei pazienti ha avuto una significativa riduzione del tumore, con un positivo impatto sulla durata di vita - spiegano i medici - Nei pazienti con alterazione di Met, il trattamento con crizotinib ha determinato una riduzione del tumore in circa il 30% dei pazienti, dato meno entusiasmante rispetto a quanto ottenuto nei Ros1 ma pur sempre di un certo rilievo considerata l’aggressività dei tumori Met dipendenti. Stiamo già conducendo analisi di biologia molecolare su pazienti Met – spiegano gli oncologi Cappuzzo e Landi – ed è in corso un nuovo studio per testare un altro farmaco da cui ci attendiamo risposte migliori su questa popolazione. I risultati ottenuti da MetRos sono assolutamente in linea con studi analoghi condotti anche in altre nazioni. Lo studio ha consentito a tanti pazienti del Sistema Sanitario Nazionale italiano di ricevere un farmaco sino a poco tempo fa non disponibile".

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