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Cronaca Faenza

Il giovane divulgatore faentino che racconta curiosità e tradizioni della Romagna sui social

Marco Santandrea è il curatore del progetto ‘Torre dell’Orologio’, nata come pagina Facebook di curiosità sul territorio faentino

Migliaia di foto storiche, centinaia di contenuti, oltre 150 video, quasi 25mila seguaci sui social network, decine di iniziative tra conferenze, visite guidate, partecipazioni a progetti, interventi nelle scuole e due libri pubblicati di cui uno giunto alla seconda ristampa. Senza contare il tempo delle ricerche minuziose e puntuali su aneddoti, storie, luoghi simbolo e detti popolari. Questi i numeri dell’impegno di Marco Santandrea, divulgatore 27enne faentino e curatore del progetto ‘Torre dell’Orologio’.

Nata come pagina Facebook di curiosità sul territorio faentino, Santandrea in oltre dieci anni di impegno ha sviluppato vari format a trecentosessanta gradi e di recente, pur mantenendo Faenza al centro delle proprie ricerche storico-culturali e nonostante le difficoltà dei blocchi per Covid, ha ampliato il proprio raggio d’azione iniziando a raccontare la Romagna da Ravenna a Cesena, Forlì compresa. Da qui ripartirà nel 2023 con le pillole ‘In un minuto’, ovvero brevi video di spiegazione delle più particolari curiosità presenti sui territori.

In un’intervista rilasciata al settimanale Settesere nel 2017 proprio sullo sviluppo iniziale del progetto ‘Torre dell’Orologio’, Santandrea rifiutò il paragone con Alberto Angela, che in quel periodo gli veniva attribuito per via dei primi video, della crescente popolarità e della sua passione per i racconti della storia dei luoghi, nata tra i banchi delle scuole elementari. “Gli Angela sono dei mostri sacri - disse allora -, io però non mi pongo limiti sto sperimentando e continuerò a raccontare la città”.

Come sia andata quella sperimentazione è evidente. Torre dell’Orologio è diventata anche un’associazione culturale. Ma cosa è cambiato oggi da allora?
In questi ultimi due o tre anni, non solo per questioni dovute alla pandemia, ho fatto alcune scelte ed ho rallentato il ritmo. Avrei voluto fare mari e monti e il rischio sarebbe stato quello di fare troppo e male. Il riscontro però è molto positivo. Negli ultimi 4 anni siamo riusciti a realizzare un video alla settimana di ‘Faenza in un minuto’, e ultimamente anche "reel" più brevi per Instagram che raccontano delle tradizioni romagnole. Prima della pandemia abbiamo anche iniziato a raccontare curiosità e storie non solo legate a Faenza, ma anche ad altre città come Cesena, Ravenna e Forlì. Per il momento sta andando bene, sono soddisfatto anche se il tempo è sempre poco e di cose da raccontare ce ne sono molte perchè ogni città ha le sue curiosità.

I video in particolar modo sono contenuti leggeri che sembra piacciano molto al vostro pubblico.

I video ‘in un minuto’ mi hanno consentito di diventare quasi un punto di riferimento per i faentini un po’ più giovani che utilizzano i social. Se vogliono scoprire qualche fatto storico, poi, mi scrivono e io cerco di rispondere a tutti. Di contenuti ce ne sono tantissimi e il raggio d’azione resta "Faenza-centrico", ma l’idea come dicevamo è buttare l’occhio anche fuori città, nelle frazioni, in campagna e più in generale in Romagna. Vorremmo infatti continuare questo nostro progetto facendo un quadro completo, anche su modi di dire e detti popolari.

Poi ci sono le visite guidate, le incursioni nelle scuole superiori o addirittura le partecipazioni a eventi dedicati. Meritevole di attenzione è stata l’iniziativa organizzata prima di Natale alla ‘Birreria’, ovvero il quiz popolare-tematico su Faenza realizzato da Francesco Bentini che ti ha visto partecipare in qualità di opinionista ed esperto. Stai lavorando anche ad altri progetti?
Sono sempre molto disponibile per le iniziative dal vivo. Bisogna fare scelte per via degli impegni e nell’ottica di essere organizzati nel modo migliore. Oltre ai contenuti che si vedono sui social stanno nascendo altri progetti collaterali: mi viene in mente il tour di Faenza in 3D o l’invito che recentemente mi è arrivato dagli studenti del Liceo Torricelli per partecipare alla co-gestione. 

Infine i due libri ‘Faenza in un minuto’, edito da Tempo al Libro nel 2021 e giunto alla seconda ristampa nei giorni scorsi, e ‘Fuori Faenza in un minuto’ (Tempo al Libro, 2022). Di che si tratta?
Il primo nasce dal format dei video che abbiamo fatto dal 2018 in poi ed è una raccolta delle principali curiosità incentrate sulla città e sul centro storico. Quest’anno poi abbiamo completato il racconto uscendo dalle mura cittadine e raccontando la periferia fino alla campagna vera e propria con ville, grotte, castelli, il Passatore, e altri aneddoti. Se uno ha letto il primo può continuare il percorso con il secondo o viceversa, perchè sono intercambiabili. Sulle vendite non ho i dati, ma un c’è un riscontro positivo per via della seconda ristampa. Mi è piaciuto di entrambi i libri che, essendo stati pubblicati in periodo natalizio, sono stati un buon regalo di Natale low-cost. Tra l’altro è stato venduto anche fuori Faenza e anche fuori dall’Italia, perchè qualcuno evidentemente legato alla città se lo è voluto regalare.

Oltretutto i due libri sono di facile lettura, come per i video si racconta la città in modo leggero ma preciso...
Il libro è strutturato in maniera semplice: ogni curiosità ha due facciate, una dedicata al testo vero e proprio, cioè la trasposizione dei video, nell’altra le foto. Nel primo volume sono foto storiche reperite dagli archivi della Fototeca Manfrediana e della Biblioteca comunale. Nel secondo volume invece abbiamo messo tutte le foto attuali, quindi c’è un aiuto per il lettore ad orientarsi nello spazio.

Il lavoro è tanto ma per fortuna tu, che sei l’autore nonchè il "frontman", non sei da solo, giusto?
Sono il "tuttofare", ma ci sono tre o quattro tra amici e conoscenti che mi danno una mano, così come la mia ragazza. Quando serve chiedo anche aiuto esterno perchè credo che il confronto, che a volte allunga un po’ i tempi, sia comunque sempre costruttivo.

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