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Cronaca Lugo

Il Museo Rossini prende forma: inaugurata la "Sala del Prodigio"

La “Sala del prodigio” è incentrata sul periodo lughese di Rossini, in particolare sulle sei sonate a quattro che il compositore scrisse nel 1804 in soli tre giorni, all’età di 12 anni

Venerdì è stata inaugurata la prima stanza del Museo “Rossini” di Lugo, allestito all’interno di Casa Rossini (via Giacomo Rocca 14). Presenti al taglio del nastro il sindaco di Lugo Davide Ranalli, l’assessora alla Cultura Anna Giulia Gallegati e Claudio Ballestracci, l’artista che ha curato l’allestimento della sala.

“Questo è sicuramente uno dei tasselli più importanti nel grande mosaico delle celebrazioni organizzate dalla città di Lugo per ricordare Gioachino Rossini nel 150esimo anniversario della sua morte - ha dichiarato il sindaco Ranalli -. Questa Amministrazione ha sempre creduto nell’importanza dei musei come luoghi di conoscenza e di incontro; ebbene con questo luogo diamo concretezza a un progetto che rende la nostra città ancora più attrattiva. Grazie a Claudio Ballestracci, che qui a Lugo abbiamo già visto all’opera sul Museo Baracca, ha saputo creare uno spazio capace di andare oltre la tradizionale concezione di museo: qui siamo di fronte a una vera e propria opera d’arte, com’è giusto che sia pensando a Rossini, capace di intrattenere e soprattutto stimolare il visitatore, non solo dando risposte, ma anche creando suggestioni: e questa credo sia la declinazione più appropriata per un museo dedicato a un grande compositore quale fu Rossini”.

La “Sala del prodigio” è incentrata sul periodo lughese di Rossini, in particolare sulle sei sonate a quattro che il compositore scrisse nel 1804 in soli tre giorni, all’età di 12 anni. In questa sala il pubblico potrà ascoltare i quattro strumenti separatamente: “Ho preso il primo movimento della prima sonata e ho fatto suonare a ciascuno dei quattro archi la propria parte - ha spiegato Claudio Ballestracci -. Ho quindi separato quattro strumenti che solitamente vengono interpretati come uno strumento unico: questo consente all’ascoltatore di capire meglio come ragionasse Rossini, quasi come a svelare il mistero del funzionamento di una composizione. Ringrazio i musicisti che hanno collaborato con me, rendendo possibile questo progetto: Matteo Salerno, direttore scuola di musica Malerbi di Lugo, il compositore Marco Mantovani e i quattro musicisti che hanno eseguito la sonata, Antonio Lubiani (primo violino), Aldo Capicchioni (secondo violino), Anselmo Pelliccioni (violoncello) e Raniero Sampaoli (contrabbasso)”.

Il museo sarà composto in tutto da cinque spazi, ovvero quattro stanze e un corridoio. Il filo conduttore che accomuna le quattro stanze, il corridoio e le scale che portano al piano superiore di casa Rossini sarà ovviamente la musica. Per uniformare e avvolgere le stanze nella trama di un racconto saranno costruite piccole quinte teatrali unite tra loro da un telaio; il teatro è il luogo dell’opera di Rossini quindi la piccola casa diventa il contenitore, la culla di tutti i desideri che saranno realizzati nel corso della sua vita. Piccoli palchi domestici accolgono vedute della sua vita a cominciare dal corridoio dove si enunciano i luoghi di Rossini a Lugo; una ricognizione geografica dei suoi primi passi per illustrare il suo esordio come fosse un museo diffuso sul territorio. Il Museo “Rossini” è stato ideato nell’ambito delle celebrazioni lughesi del 150esimo anniversario della morte di Gioacchino Rossini. Le restanti sale del museo saranno realizzate entro il 2019; il progetto, dal costo complessivo di 43.500 euro, è stato cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei piani museali 2017-2018.

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