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Cronaca

Il Natale ai tempi del covid: dal vescovo un invito all'ascolto e al dialogo

Il vescovo Lorenzo Ghizzoni ha officiato venerdì sera in Cattedrale la messa della Notte di Natale

Un invito al dialogo, perchè "in un clima di fiducia e di rispetto per la stima che l’altro comunque merita, si possa trasmettere la propria esperienza positiva". Il vescovo Lorenzo Ghizzoni ha officiato venerdì sera in Cattedrale la messa della Notte di Natale. Nel messaggio ai cittadini è inevitabile il tema della pandemia da covid-19: L’anno scorso per lunghi mesi siamo stati coinvolti dalla preoccupazione per la diffusione del virus e siamo stati chiusi nelle nostre case, così in parte quest’anno. Ma gli alti e bassi della diffusione dell’epidemia ci hanno prima sollevato poi di nuovo intristito e forse impaurito ancora di più".

La messa della notte di Natale (foto di Massimo Argnani)

"La sofferenza fisica e soprattutto psicologica, le restrizioni nel lavoro o nella scuola, la diminuzione delle relazioni e degli incontri, hanno rafforzato in alcuni l’abbattimento e il senso di sconfitta per un virus che non si riesce a debellare, in altri la rabbia e l’accusa o la protesta contro il “potere” politico, scientifico, economico, dell’informazione… che non cercherebbero il bene comune, ma solo il loro interesse, il dominio della società e delle coscienze, limitando la libertà dei cittadini. Vere e false notizie hanno alimentato l’uno e l’altro atteggiamento - ha aggiunto -. Ragionevolezza, buon senso, attenzione alla realtà più che alle interpretazioni suggestive di personaggi vari, spesso poco qualificati, sono prevalsi nella maggioranza dei nostri concittadini, anche tra i fedeli, ma è rimasta una piccola minoranza chiusa nei propri ragionamenti ormai cristallizzati". 

Poi un invito ad "ascoltare anche il cuore" ("quando uno arriva a negare la realtà più evidente, come rimedio estremo, deve avere una sofferenza interiore molto forte"), ma anche a "tentare la via del dialogo, soprattutto a livello personale, perché in un clima di fiducia e di rispetto per la stima che l’altro comunque merita, si possa trasmettere la propria esperienza positiva, la propria speranza nel Signore che continua a venire sempre e ovunque tra noi, la propria modalità di stare nella situazione di incertezza e di rischio accettandola e affrontandola con l’aiuto delle persone più vicine e dei mezzi a disposizione, anche se non perfetti o risolutivi, come i vaccini".

"Non possiamo non ricordare che questo Natale 2021 cade in un momento di grande apprensione per la nuova crescita della pandemia - ha concluso -. Vogliamo chiedere al Signore Gesù con una preghiera particolare, che non si diffondano tra noi ancor più paure e atteggiamenti irrazionali che fanno perdere il contatto con una realtà certo dolorosa, ma non invincibile e che rischiano di farci dimenticare dei malati, degli anziani e soprattutto dei poveri del sud del mondo, invece di rafforzare i legami di cura, di affetto, di solidarietà concreta di cui oggi hanno ancor più bisogno.  Anche qui chiediamo la grazia natalizia dell’umiltà e della mitezza: nei giudizi sui fatti, nei rapporti con le persone, in un rinnovato amore verso i più fragili, i più deboli e i più piccoli".

Foto di Massimo Argnani

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