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Cronaca

Il Siulp lancia l'allarme: "Gli uffici Immigrazione delle Questure sono sovraccarichi"

Il sindacato sottolinea come il 24,8% di chi scappa dalla guerra in Ucraina è approdato in Emilia-Romagna mandando in tilt le procedure per il loro riconoscimento

Troppo lavoro extra per gli agenti nelle Questure a causa dell'emergenza dei profughi ucraini. Se l'Emilia-Romagna accoglie, da sola, un quarto dei profughi arrivati in Italia, "è del tutto evidente" che questo impatti "fortemente sulle attività degli uffici immigrazione ed anticrimine delle Questure emiliano-romagnole, a causa delle numerose e diverse incombenze inerenti la posizione amministrativa autorizzatoria degli esuli, ed in particolare dei minori al seguito". Lo segnalano la segreteria regionale e le segreterie regionali del sindacato Siulp che snocciolano i numeri della Regione: “Alla data del 31 Marzo 2022, risultavano essere 78.021 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte finora in Italia e tra questi i minori superano quota 30.000. La regione Emilia-Romagna con 19.079 presenza di profughi dal'Ucraina, di cui 8.353 minori ovvero il 43% del totale, risulta essere la prima in Italia. Rimini è la provincia con circa 3.477 profughi accolti, seguono Bologna 3.286, Reggio Emilia 2898, Modena 2577, Ferrara 1.744, Forli-Cesena 1347, Piacenza 1.309, Ravenna 1.265, e Parma con 1.176. Numeri eccezionali e senza precedenti, in continua crescita, ma che confermano che la maggior parte dell'accoglienza dei circa 78.000 ucraini arrivati in Italia dall'inizio del conflitto viene fatta in Emilia Romagna con il 24,8% di presenze sul totale".

"Gli addetti- spiega la sigla- stanno dimostrando un encomiabile impegno nella gestione della ricezione delle pratiche previste dalla legge, nel caso anche predisponendo aperture prolungate e straordinarie degli uffici, ed in alcuni casi anche utilizzando risorse umane provenienti dall'Anps o messe a disposizione dagli enti territoriali; ogni aiuto è stato ricercato, recuperato ed utilizzato". Preoccupa in particolare, nota il sindacato, "la possibilità di accettare in tempi celeri le domande di rilascio dei permessi di soggiorno per protezione temporanea", previsti dal Dpcm del 28 marzo, la cui ricevuta risulta indispensabile per ottenere il contributo economico di sostentamento destinato ai profughi che hanno trovato sistemazione. Preoccupa inoltre, continua il Siulp, "l'arrivo di numerosi minori accompagnati da adulti (lontani parenti od amici di famiglia) diversi dai genitori naturali, ma che si prendono comunque cura della loro assistenza, ma non sono riconosciuti formalmente come loro tutori secondo la legge italiana, e per i quali si aprirà un tortuoso iter burocratico per l'individuazione della figura giuridica alla quale essere affidati".

Quindi, tira le somme il sindacato, mentre "si apprezzano le nuove disposizioni che hanno autorizzato il rinnovo di tutti i contratti dei lavoratori somministrati" fino a dicembre 2022 tra Prefetture, Questure e commissioni territoriali, questo "non basta per la regione Emilia-Romagna, che nell'emergenza in corso, ha esigenze mediamente superiori. L'appello proveniente dal territorio emiliano-romagnolo- si raccomanda il sindacato- non può passare inosservato ed inascoltato".

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