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Cronaca

Il tour di Goletta Verde, nel mirino canali e foci: nel ravennate limiti di legge rispettati

Goletta Verde ha scattato una fotografia lungo le coste dell'Emilia Romagna, monitorando lo stato di salute delle coste e delle acque italiane

"Degli undici punti monitorati sulla costa, solo uno risulta oltre i limiti di legge. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare". È questa in sintesi una fotografia scattata lungo le coste dell'Emilia Romagna da un team di tecnici e volontari di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.

Andrea Minutolo, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, Lorenzo Mancini, direttore di Legambiente Emilia Romagna, Valentina Montalti, assessore all'Ambiente di Cesenatico, Francesco Occhipinti, presidente di Legambiente Forlì-Cesena e Giuseppe Bortone, direttore generale di Arpae hanno tracciato il bilancio della tappa emiliano romagnola di Goletta Verde, alla luce delle problematiche che vive la costa regionale: energia, rifiuti, illegalità, consumo di suolo ed erosione. Per la prima volta quest'anno la campagna ambientalista non ha seguito il classico itinerario coast to coast a bordo dell'imbarcazione, che si prende una piccola pausa nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia. Il viaggio ideale lungo la Penisola vive infatti di una formula inedita, ma che ugualmente punta a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e sugli abusi che minacciano le coste italiane.

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

"È bene ricordare - esordisce Mancini - che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio Sis Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. Le località costiere, inoltre, spesso pagano problematiche che si estendono fino ai comuni dell'entroterra. La denuncia sulle carenze depurative da parte di Legambiente vuole provare a superare questo deficit cronico, anche per tutelare il turismo e le eccellenze dei territori. Il monitoraggio delle acque in Emilia Romagna è stato eseguito dal 6 all'8 luglio scorsi da volontari e volontarie dell'associazione. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo".

In Emilia Romagna sono stati cinque i punti monitorati dalla Goletta Verde in provincia di Rimini. Il punto sulla foce del torrente Marano, nel comune di Riccione, è stato giudicato “fortemente inquinato”. Entro i limiti gli altri quattro punti indagati in provincia: si tratta del punto sulla spiaggia a sud della foce dell'Uso, tra i territori comunali di Bellaria e Igea Marina, della foce del Marecchia a Rimini, del punto in spiaggia a nord del Rio Melo, in località Miramare a Riccione e del punto sulla spiaggia sud, sulla foce del torrente Ventena a Cattolica. Quattro i punti analizzati anche in provincia di Ravenna, tutti risultati entro i limiti di legge. Sono il punto sulla spiaggia a nord del canale di destra del Reno, in località Casal Borsetti, la spiaggia nord nei pressi della foce del Lamone, la foce del fiume Uniti in località Lido di Dante, tutti punti nel territorio comunale di Ravenna; e il punto sulla foce del fiume Savio, in località Lido di Savio a Cervia. Entro i limiti anche il punto sulla foce del canale navigabile di Porto Garibaldi, nel comune di Comacchio (Ferrara) e sulla foce del Rubicone, in località San Mauro Mare, nel territorio comunale di San Mauro Pascoli. Il lavoro di analisi e ricerca è stato possibile anche grazie alla partnership tecnica in Emilia Romagna con il laboratorio Tentamus – Agriparadigma di Ravenna.

“Quest'anno è stata centrale la partecipazione attiva da parte dei volontari dei circoli territoriali, che oltre ad aver animato e reso molto partecipata questa particolare tappa sono stati formati e seguiti dal nostro ufficio scientifico nelle attività di monitoraggio - precisa Mancini - il risultato delle analisi, in linea con le annate precedenti e che non rileva particolari criticità, è frutto anche dell’efficacia degli interventi messi in campo in precedenza. Non bisogna però abbassare la guardia: non sono mancati durante le stagione divieti temporanei di balneazione, in particolare a seguito delle piogge. Ancora poi torna il Torrente Marano a Riccione, fortemente inquinato e oggetto di un nostro precedente esposto. Criticità su cui da diversi anni chiediamo un intervento".

"“La fotografia positiva scattata da Goletta Verde n Emilia Romagna quest'anno - sottolinea Minutolo - è figlia anche di una stagione balneare partita in ritardo e che inevitabilmente ci sta facendo vedere come potrebbero essere le località turistiche senza uno smisurato carico antropico che, invece, potrebbe mandare in sofferenza gli impianti di depurazione come avvenuto nelle stagioni precedenti. Il dato della foce del torrente Marano è un campanello di allarme da non sottovalutare per affrontare al meglio il proseguimento della stagione che vedrà probabilmente crescere notevolmente le presenze turistiche sulla costa”.

Il monitoraggio scientifico

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L'ufficio scientifico dell'associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori certificati sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione. “Preservare l’integrità degli ecosistemi acquatici è un obiettivo centrale per il Conou, impegnato da 36 anni ad evitare che un rifiuto pericoloso come l’olio lubrificante usato possa danneggiare i nostri mari e laghi. Basti pensare che, dall’inizio della sua attività, il Consorzio ha salvato dall’inquinamento una superficie grande due volte il mar Mediterraneo” dichiara Tomasi, presidente del Conou. Tra le realtà turistiche virtuose sulla costa premiate da Legambiente c'è il Bagno Sport70, primo stabilimento di Cesenatico a rinunciare alla plastica usa e getta, introducendo un punto di distribuzione di bevande “alla spina” in spiaggia, dando ai clienti una borraccia in acciaio per prelevare le bevande.

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