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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Imprenditore cinese si dà fuoco davanti alla "Germano Zama" a Faenza

Un imprenditore cinese si è dato fuoco, lunedì mattina, davanti all'azienda 'Germano Zama' di Faenza. L'azienda di abbigliamento, da qualche tempo era in crisi, e a dicembre aveva chiesto il concordato preventivo al tribunale di Ravenna

Un gesto terribile, forse dettato dalla disperazione di una crisi che no dà tregua. Un imprenditore cinese di 43 anni, residente a Savignano sul Rubicone, si è dato fuoco, lunedì mattina, intorno alle 9.30, davanti all'azienda 'Germano Zama' di Faenza. L'azienda di abbigliamento, da qualche tempo è in crisi, e a dicembre ha chiesto il concordato preventivo al tribunale di Ravenna.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, si è presentato davanti all'azienda, che gli dovrebbe soldi per lavori già eseguiti ma non ancora pagati, ed é entrato, chiedendo tra l'altro di essere assunto. Poi, davanti al titolare, si è cosparso la testa di liquido infiammabile e si è dato fuoco con un accendino. Immediatamente i presenti sono intervenuti con un estintore spegnendo le fiamme ed hanno chiamato i soccorsi, che sono giunti sul posto con ambulanza ed auto medicalizzata.

L'uomo è stato subito soccorso dai sanitari del 118, che, una volta appurate le gravi condizioni, hanno richiesto l'intervento dell'elimedica, con la quale il ferito, dopo essere stato intubato sul posto,  è stato trasportato all'ospedale Bufalini di Cesena, dove è ricoverato in prognosi riservata al reparto Grandi Ustionati. L'uomo ha riportato usioni di terzo e quarto grado sul 12% tra il volto e gli arti.

Per quanto riguarda le motivazioni del gesto, quelle di natura lavorativa sono solo una prima ipotesi. La dinamica dell'incidente e le cause del gesto sono al vaglio della Polizia. Sul luogo anche i Vigili del Fuoco di Faenza, i carabinieri e la Scientifica per i rilievi. Del caso è stato informato il pubblico ministero Stefano Stargiotti.

IL PD -  “In tutt’Italia si sta vivendo da mesi in un clima di vera e propria disperazione - commenta Alberto Pagani, segretario provinciale del Pd e deputato -. Una disperazione che deriva, naturalmente, da una somma di fattori negativi che incidono profondamente sulla percezione della realtà di molte persone. Fra questi fattori, oggi c’è prepotente la sensazione che manchi la possibilità di superare la crisi economica. E questo può portare, ed ha portato, qualcuno a compiere gesti estremi. Lo Stato deve farsi carico di questo problema e intervenire subito, garantendo assistenza ai tanti, piccoli imprenditori, schiacciati dalla crisi. Si devono moltiplicare gli sforzi per sostenere chi è in difficoltà e chi vive il dramma quotidiano della perdita del lavoro; di chi ha lavorato ma non riesce a riscuotere il proprio compenso. Di chi non trova occupazione. Lo Stato deve impegnarsi a riportare equilibrio, serenità e tranquillità in tutti i propri cittadini”.

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