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Cronaca

Imu a Ravenna, Ancisi (LpR): "Arroganza al potere"

"La maggioranza ha dimostrato, ancora una volta, che in questa città il rapporto democratico tra amministratori e amministrati è ridotto a strapotere del sovrano sui sudditi"

“L’Imu imposta dal Comune di Ravenna strangola le famiglie e le piccole imprese. Due mesi di finto dibattito ed ascolto dei cittadini, delle categorie, delle associazioni, dei sindacati, ecc. sulla manovra finanziaria e fiscale del Comune di Ravenna per il 2012 non sono serviti a modificare neppure una virgola di quanto la maggioranza, ubriaca di onnipotenza, aveva deciso, nelle sue chiuse stanze, di imporre ai cittadini: così dimostrando, ancora una volta, che in questa città il rapporto democratico tra amministratori e amministrati è ridotto a strapotere del sovrano sui sudditi”, è la critica sul bilancio comunale che proviene da Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.

 

“Oggi siamo di fronte ad una crisi di sistema, che non si risolverà con il superamento della crisi economica, perché sarà lo stesso vivere sociale a non essere più come prima. Il sovrano risponde schiacciando ancor più i cittadini sotto i tacchi. Questo non è solo un cattivo bilancio, ma una cattiva democrazia. Tale bilancio incide profondamente sulla condizione sociale e sul futuro della comunità. Al di là della manovra statale, dei vincoli imposti ai Comuni e della rigida impostazione delle aliquote IMU, l’amministrazione comunale non ha voluto o saputo introdurre quei correttivi e quella flessibilità necessari per non incidere sulla carne viva di molte famiglie e piccole imprese - il cui numero è pari forse alla metà della massa dei contribuenti - come è riuscita a fare, invece, la gran parte degli altri Comuni italiani, anche della nostra stessa provincia”.



“Noi abbiamo lanciato proposte per cedere almeno l’uno o due per cento del capitale societario scarsamente produttivo, raccolto coi soldi dei cittadini, pari a circa 400 milioni di euro in cassaforte, e per introdurre tagli sostenibili alle spese correnti di consumo, con cui salvare migliaia di contribuenti dallo strangolamento dell’IMU. Lo risposta è stata zero, salvo la promessa di riprendere, chissà quando e come, la nostra proposta del “Fondo di moderazione dell’IMU per la sostenibilità del suo carico sulle famiglie e le piccole imprese”, a cui avremmo destinato cinque milioni di euro”.

 

“Avevamo anche chiesto di soprassedere per un settimana o poco più ad approvare la manovra di bilancio, per introdurre almeno quei correttivi a favore di fasce di contribuenti particolarmente strozzate dall’IMU, che il governo sembra orientato a introdurre. E comunque, ad utilizzare il margine di manovra che la legge consente ai Comuni almeno per alleggerire le aliquote esorbitanti stabilite dal Comune per gli alloggi dati in uso gratuito a familiari (1,06) o affittati a canone concordato (0,96). No anche a questo. Si è solo saputo, e prima non era stato mai comunicato nelle numerose esternazioni della giunta comunale, che la manovra IMU del Comune di Ravenna equipara alla prima casa gli alloggi degli anziani o disabili ricoverati permanentemente in residenze protette e non affittate, anche se la legge non ha ancora introdotto tale correttivo e lo farà a breve”.

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