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Cronaca

In Questura per ottenere il permesso di soggiorno, ma coi documenti falsi: coppia in manette

La Polizia ha effettivamente accertato che i documenti erano falsificati, in particolare quello relativo alla “dichiarazione di assenso del proprietario dell’alloggio”, nonché quello attestante il reddito percepito dalla donna

Si sono presentati in Questura per ottenere un permesso di soggiorno, ma con i documenti falsificati. La Polizia di Stato ha arrestato una coppia, lei italiana 27enne e lui 30enne cittadino straniero, ritenuti responsabili di aver depositato della documentazione falsa all’Ufficio Immigrazione della Questura di Ravenna al fine di ottenere il rilascio della carta di soggiorno per familiari cittadini dell’Unione Europea.

I due mercoledì mattina hanno presentato la domanda in Questura al fine di richiedere il titolo di soggiorno di “lunga durata” a favore dell’uomo. L’operatore allo sportello, però, ha avuto sospetti sull’autenticità di alcuni documenti presentati dalla coppia, decidendo così di effettuare alcuni accertamenti e informando contestualmente il personale della Squadra Mobile.

All’esito delle verifiche effettuate, la Polizia ha effettivamente accertato che quei documenti erano falsificati, in particolare quello relativo alla “dichiarazione di assenso del proprietario dell’alloggio”, nonché quello attestante il reddito percepito dalla donna. Per tali motivi i due sono stati arrestati e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza con rito direttissimo come disposto dall’Autorità giudiziaria.

Il singolo episodio si innesta in una più ampia attività di sinergia investigativa tra l’Ufficio Immigrazione e la Squadra Mobile di Ravenna, finalizzata a prevenire e contrastare con efficacia i reati attinenti la documentazione necessaria al rilascio dei titoli di soggiorno in favore dei cittadini stranieri. In tale ambito tra il 2019 e il 2022 sono stati effettuati degli accertamenti in merito alle istanze depositate per il rilascio dei titoli di soggiorno per motivi di lavoro, di ricongiungimento familiare o per richieste di protezione internazionale.

All’esito delle verifiche è emerso che in circa 250 casi la documentazione è risultata falsa, in particolare nelle dichiarazioni di ospitalità, nei timbri di deposito presso gli uffici pubblici, nelle buste paga emesse da società non più attive e altro. Le indagini della Squadra Mobile susseguenti a tale attività hanno permesso di denunciare all’Autorità Giudiziaria i presunti responsabili dei suddetti fatti e delle altre verosimili persone compiacenti, che hanno avuto un ruolo nella falsificazione della documentazione in argomento.

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