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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

'In trasferta' per rapinare e derubare i coetanei: baby gang nei guai

La baby gang prendeva di mira prevalentemente coetanei ai quali venivano sotratte somme di denaro, bici, smartphone, ma anche zaini lasciati incustoditi

Ha ora un volto la baby gang che nei mesi della scorsa estate tha tenuto sotto scacco alcuni parchi di Forlì e che ha colpito anche a Lido di Classe. Al termine di un'attività investigativa sono stati denunciati a piede libero nove minorenni tra i 13 e i 17 anni. Uno di questi, domiciliato nel parmense, è stato arrestato dopo un breve periodo di latitanza in esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare e si trova detenuto nel carcere minorile di Bologna.

La ricostruzione dei casi che sono stati contestati è passata attraverso l'importante collaborazione dei genitori delle vittime che si sono presentati in Questura per sporgere denuncia. Da qui sono partite le indagini che hanno portato all'identificazione e alla denuncia di tutti i componenti del gruppo di minori dediti a scorribande, solitamente compiute a piccole comitive di volta in volta diversamente assortite. I fatti sono avvenuti prevalentemente al parco "K2" e "Franco Agosto" a Forlì e sono una dozzina, ma un colpo è stato messo a segno anche nel ravennate.

Si tratta principalmente di episodi di bullismo sfociati in rapine, estorsioni, lesioni, anche con l'utilizzo di oggetti atti ad offendere, e furti. La baby gang prendeva di mira prevalentemente coetanei ai quali venivano sotratte somme di denaro, bici, smartphone, ma anche zaini lasciati incustoditi durante le ore di svago all'aperto, come avveniva ad esempio alla piscina comunale forlivese. In un caso uno dei ragazzi denunciati ha anche aggredito un agente delle volanti, ragion per cui è stato indagato anche per resistenza e lesioni aggravate e pubblico ufficiale.

Un altro episodio attenzionato dalla Polizia è avvenuto a Lido di Classe, dove il gruppo ha preso di mira un giovane forlivese, rapinandolo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le vittime delle rapine e delle estorsioni venivano avvicinate dalla baby gang. Non c'era un "capobranco", ma chi agiva lo faceva brandendo un coltellino o mettendo le mani addosso alle vittime, col resto del gruppo minaccioso a braccia conserte e pronto a intervenire. Ma alla banda è stato addebitato anche qualche furto di bicicletta o su auto in sosta, causalmente individuati nel girovagare notturno.

In un'occasione uno degli indagati, già noto alle forze dell'ordine, è stato sorpreso mentre dormiva all'interno di una villa disabitata, vandalizzata nel tempo. La circostanza aveva portato gli investigatori a scoprire che si trattava di uno luogo frequentato dai membri della baby gang, dove si riunivano per consumare alcolici o fumarsi qualche canna. Interrogatori e perquisizioni, disposti dalla magistratura, hanno permesso di chiudere il cerchio, raccogliendo elementi utili che porteranno in futuro in tribunale gli indagati.

Le indagini sono state dirette dal dirigente della Squadra mobile di Forlì Enzo Tarquini, dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, diretti dal commissario Stefano Santandrea, e dal personale dell'Unità minori e vittime vulnerabili, diretto dal commissario Claudio Bellantonio, vice dirigente della Divisione Anticrimine.

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