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Cronaca

"In un anno perso l'80% dei clienti". I lavori infiniti di piazza Kennedy costringono il Fellini alla chiusura

Al rientro dopo la chiusura estiva, i gestori hanno deciso di non riaprire. Un gesto eclatante, reso obbligato dal fatto che un’apertura quotidiana non è più sostenibile.

“Cosa si sta aspettando per aprire piazza Kennedy?”. La domanda, accompagnata da un grido d’allarme, arriva da Giuseppe Pietropaolo ed Erika Buratti, gestori del Fellini Scalino 5, locale affacciato proprio sulla piazza.
Un punto di riferimento, negli ultimi tredici anni, per il centro di Ravenna, che in un anno ha perso l’80 per cento della clientela. E così, al rientro dopo la chiusura estiva, Pietropaolo e Buratti hanno deciso di non riaprire. Un gesto eclatante, pieno di amarezza, reso obbligato dal fatto che un’apertura quotidiana non è più economicamente sostenibile. “L’intenzione era di riaprire il 5 settembre – spiega Pietropaolo -, ma quando abbiamo visto che piazza Kennedy era ancora messa come a luglio, se non peggio, abbiamo capito che non ce la potevamo fare”.
E così la decisione di chiudere i battenti, almeno fino al 9 ottobre, quando la piazza dovrebbe riaprire. Ma sul futuro pesa comunque tanta incertezza: “Non è affatto scontato che la clientela persa, che nel frattempo ha cambiato giri, torni. Non è detto che tutto torni come prima”.
 
“Siamo consapevoli – proseguono Pietropaolo e Buratti - dei disagi che possono derivare dai rapporti tra Amministrazione e Soprintendenza, ma agli amministratori chiediamo di mettersi per un attimo nei nostri panni.
Sappiamo che il Comune è vincolato alla Soprintendenza, che però in più di un'occasione ha sottolineato come il materiale ritrovato non fosse particolarmente rilevante ai fini archeologici. Quindi cosa si sta aspettando?
In attesa di una risposta, l'Amministrazione potrebbe pensare di coinvolgere le attività della piazza e limitrofe nelle iniziative pubbliche di intrattenimento (ad esempio nelle ultime e prossime attività in Darsena, o creare progetti ad hoc): l'averci sgravato della tassa sui rifiuti è stato un gesto apprezzabile, ma non sufficiente, in quanto di rifiuti, purtroppo, non se ne producono più.
Come attività siamo stati colpiti direttamente: abbiamo passato un anno con la speranza che si rimanesse entro i tempi previsti, adattandoci alle difficoltà, inevitabili, del cantiere. Abbiamo continuato a sostenere spese, a pagare bollette e contributi con la speranza di riprendere a lavorare, ma ad oggi siamo disillusi e ci vediamo ad un passo dalla chiusura”.
Il locale rimarrà a disposizione per eventuali servizi a chiamata (catering, serate ecc…). Questo fino alla Notte d’Oro, quando la piazza dovrebbe essere riaperta:  “Quella data rappresenterà uno spartiacque, ma purtroppo, viste le tante promesse disattese, non siamo in grado di dare garanzie. Ci stiamo inoltre programmando per rimanere aperti una sera a settimana”.

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