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Cronaca

"Un progetto strategico che punta all'Europa": inaugurato a Ravenna il primo deposito italiano di gnl

Un investimento di circa 100 milioni di euro per una capacità di stoccaggio di 20mila metri cubi di gas naturale liquido. Il presidente della regione Bonaccini: "E' una stagione straordinariamente favorevole per l'Emilia Romagna"

Una soluzione che mira a un'accelerazione green rispetto ai trasporti su terra e via mare. Una capacità di movimentazione annua di oltre 1 milione di metri cubi di Gnl, potrà alimentare fino a 12mila camion e 48 traghetti all’anno consentendo di evitare, lungo il ciclo iniziale di vita del deposito, circa 6 milioni di tonnellate di CO2 e di azzerare le emissioni di particolato e di ossidi di zolfo altrimenti emesse da tali mezzi. Sono questi i numeri di Depositi Italiani Gnl (Dig), il primo deposito costiero italiano di gas naturale liquido, che è stato inaugurato martedì pomeriggio nel porto di Ravenna. Con l’entrata in esercizio del deposito costiero Dig - partecipato al 51% da PIR (Petrolifera Italo Rumena), al 30% da Edison e al 19% da Scale Gas, controllata di Enagás – l’Italia beneficerà di un approvvigionamento stabile per il mercato del Gnl nei trasporti.

Il deposito, realizzato con un investimento di circa 100 milioni di euro sul territorio, ha una capacità di stoccaggio di 20.000 metri cubi di Gnl e una capacità di movimentazione annua di oltre 1 milione di metri cubi di gas liquido, rendendo disponibile il Gnl per l’alimentazione di almeno 12.000 camion e fino a 48 traghetti all’anno. Durante il suo esercizio consentirà di evitare l’emissione di 6 milioni di tonnellate di CO2 e di azzerare quelle di particolato e di ossidi di zolfo. A questo si aggiunge poi l'impianto di Panfido, società del gruppo Calderan, una grande stazione di servizio galleggiante che servirà a rifornire di Gnl le grandi navi in transito nell'Alto Adriatico.

Il deposito italiano di gnl nel porto di Ravenna

La realizzazione del deposito costiero è stata affidata all’ingegneria di Edison che, nonostante la situazione pandemica determinata dal Covid-19, ha consegnato l’impianto nei 28 mesi previsti dalla tabella di marcia del cantiere. Nella fase di costruzione l’impianto ha visto il coinvolgimento di 60 imprese fornitrici locali, oltre 200 operai e 80 ingegneri che hanno disegnato e seguito l’esecuzione di tutti gli elementi del terminale. Per la sua realizzazione sono stati impiegati 30.000 metri cubi di calcestruzzo, 600 tonnellate di acciaio e il terreno è stato consolidato attraverso 2.200 pali in ghiaia e 180 pali in calcestruzzo armato di oltre un metro di diametro e profondi 45 metri. Enagás ha supportato Edison e DIG nella fase di avvio della messa in esercizio del terminal.

"Oggi si raccoglie il frutto del lavoro di molti anni. Chi è stato parte di questo processo di autorizzazione sa che qui si è cercato di portare a termine l'iter in breve tempo, ma senza faciloneria. In Italia fare bene e fare presto fa notizia - sottolinea il sindaco di Ravenna Michele De Pascale - Quello che inauguriamo oggi è un progetto strategico per il porto di Ravenna, per tutto il Paese e anche per l'Unione Europea. A Ravenna la transizione energetica si sta facendo in maniera concreta, con innovazioni sostenibili su trasporti navali e autotrasporto. Il porto di Ravenna è un luogo dove si può investire, perché l'amministrazione è amica di chi vuol investire. Questa impresa industriale sarà un bel biglietto da visita per la nostra città".

"L'Emilia Romagna è una terra che esporta come nessun altro in Italia. Una Regione che ha superato i 70 miliardi di euro di esportazioni annue e quest'anno ci si prepara a superare ulteriormente il record di esportazioni - rileva il Presidente della regione Stefano Bonaccini - Non eravamo stati nel passato una terra che attraeva investimenti dall'estero, questo però è cambiato". Bonaccini ha poi sottolineato con soddisfazione quelle che sono le stime di crescita dell'Emilia Romagna: "Quest'anno saremo per il sesto anno consecutivo la prima regione italiana per crescita di Pil". E i pilastri di questa crescita sono per il presidente della regione: scuola, università e formazione continua. Accanto a questi ci sono la transizione digitale e quella ecologica che "ci aiuteranno a crescere e a renderci sempre più competitivi anche a livello europeo". Il presidente Bonaccini ha poi voluto rendere merito alla crescita di Ravenna, citando l'avvio dei lavori sull'hub portuale, il terminal crociere della Royal Caribbean, ma anche progetti che puntano alla sostenibilità come il parco energetico offshore Agnes. "E' una stagione straordinariamente favorevole per l'Emilia Romagna - conclude Bonaccini - Dobbiamo mettere a disposizione delle imprese ciò che serve per continuare ad avanzare sul piano energetico per competere con i Paesi più sviluppati d'Europa e del mondo".

Attraverso il nuovo deposito, il Gnl acquistato a Barcellona verrà portato nel nostro porto con la nave metaniera Ravenna Knutsen."Siamo orgogliosi di annunciare oggi l’inaugurazione di una nuova infrastruttura altamente strategica per il Paese e coerente con la strategia di contrasto ai cambiamenti climatici. Il GNL ha un ruolo cardine di accompagnamento della transizione energetica, in quanto permette di avviare subito il processo di decarbonizzazione dei trasporti marittimi e pesanti, dove altri tipi di soluzioni e tecnologie non sono implementabili su larga scala se non nel lungo termine – dichiara Nicola Monti, amministratore delegato di Edison –. Grazie a questa nuova infrastruttura, alla posizione unica che Edison ricopre in Italia, quale importatore long-term di GNL, e alla disponibilità di una nave metaniera Small Scale, avviamo un nuovo canale di approvvigionamento sicuro e competitivo, che riduce la dipendenza dalle importazioni via autobotte dall’estero, e potrà favorire la diffusione del Gnl nei trasporti anche in zone d’Italia dove ad oggi non risultava accessibile o competitivo". Un progetto che però potrebbe non rimanere un unicum in Italia, lo stesso Monti infatti rivela che saranno necessari "altri due punti di ingresso nel Paese" e si sta già pensando a due progetti simili per i porti di Brindisi e Napoli.

"E' stata una sfida avvincente e abbiamo rispettato i tempi: in poco meno di 5 anni lo abbiamo pensato, progettato, ricevuto le necessarie autorizzazioni e infine realizzato - spiega Alessandro Gentile, amministratore delegato Dig - Si tratta di un'eccellenza regionale sul piano nazionale. La transizione ecologica da oggi parte anche da Ravenna". Presenti all'inaugurazione anche Guido Ottolenghi, amministratore delegato Pir, che, dopo un commosso ricordo del padre scomparso nella scorsa estate, ha voluto fare un elogio anche a Ravenna "città operosa e civile. Prudente, ma aperta alle novità", e Claudio Rodriguez di Enagás che ha ricordato come questo progetto strategico sia in linea con la strategia di decarbonizzazione anche rispetto all'appuntamento del Cop26 a Glasgow.

"Con questo progetto prosegue l'impegno sulla via della decarbonizzazione e sulla differenziazione delle fonti - ha affermato la viceministra delle Infrastrutture Teresa Bellanova in un intervento registrato per l'occasione - Un progetto importante che conclude un lavoro avviato da tempo e che segna un punto di inizio per opportunità concrete non solo per il Porto di Ravenna, ma per l'intero settore". La viceministra ha annunciato infine la volontà di programmare un incontro da programmare con il presidente di Autorità Portuale Daniele Rossi.

"Credo sia giornata particolarmente importante per il porto di Ravenna - aveva dichiarato nella mattinata di martedì Daniele Rossi, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centro-settentrionale, al convegno 'Bringing Lng to our seas'. L'Autorità di sistema portuale ha sostenuto l'inclusione nel programma europeo Med II del nuovo deposito, ottenendo così un cofinanziamento di 9,5 milioni di euro proprio per la realizzazione di una bettolina per il trasporto del Gnl. "Questo è un grande passo avanti per l'industria navale e la tutela dell'ambiente - continua Rossi - il contributo dell'Unione europea dimostra che c'è una sensibilità diffusa". Per Rossi ora sarà fondamentale fare in modo che le "due oasi di distribuzione del Gnl in Adriatico, Venezia e Ravenna, non restino isolate. Abbiamo bisogno che le iniziative si moltiplichino se vogliamo che gli armatori ci credano e si verifichi velocemente la transizione verso l'utilizzo del Gnl - e come sottolinea Rossi - un futuro più sostenibile".

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