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Cronaca

Rogo al camping, i naturisti non credono alla pista accidentale: "Ma il festival nudista si farà lo stesso"

Parla il presidente dell'associazione naturista ANER: "Non può essere un caso". Gli inquirenti però non hanno trovato tracce evidenti di dolo

Sembra esserne certo Jean Pascal Marcacci, presidente dell'associazione naturista Emiliano-Romagnola ANER: l'incendio scoppiato lunedì sera all'interno del Camping Classe di Lido di Dante non può essere accidentale.

"I primi lanci dei giornali confermavano la pista dolosa, poi ho contattato Roberto, il gestore del camping, che mi ha confermato che quando è scoppiato l'incendio non c'erano nè gas nè corrente, quindi non si può neanche pensare a un cortocircuito. Inoltre gli intervenuti, inizialmente, parlavano di un innesco sul tetto. Come mai in tutta la zona del camping, che è molto grande, ha preso fuoco proprio il ristorante-bar naturista? Non può essere un caso: potrebbe essere accidentale se l'incendio fosse scoppiato in un pomeriggio ventoso d'estate, causato magari da un mozzicone buttato a terra, ma non in una fredda notte di marzo".

Nonostante i Carabinieri e i Vigili del fuoco non abbiano finora evidenziato segni che possano far pensare alla pista dolosa, l'avvocato Marcacci sembra essere convinto della sua teoria: "A fine maggio nel camping si terrà il Festival nudista, è un grosso evento che porterà a Lido di Dante tantissimi turisti. Che l'incendio sia scoppiato proprio ora, dopo l'annuncio del festival e a poche settimane dall'apertura del camping, mi sembra una coincidenza incredibile. A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre...".

L'apertura del campeggio, che ogni anno ospita migliaia di turisti, era inizialmente prevista per l'8 aprile, ma verrà spostata più avanti per poter terminare i lavori di ricostruzione. Il gestore nel frattempo ha confermato che il festival di fine maggio si farà. Nel 2012 un altro incendio distrusse la pineta adiacente il camping. "Non è mai stato identificato nessuno dei responsabili - continua Marcacci - è probabile che finirà allo stesso modo anche stavolta. Aspetteremo una decina d'anni perchè si concluda il processo, ma la società civile non può aspettare i tempi del processo per potersi dare una spiegazione".

La prima solidarietà ai gestori è arrivata dall'assessore regionale al turismo Andrea Corsini, mentre il comune di Ravenna ancora non si esprime. "Quello che pesa e ci lascia inquieti è il silenzio del comune: come può l'amministrazione non capire che potrebbe trattarsi di un "attentato" nei nostri confronti? - protesta Marcacci - Il silenzio del Sindaco è inconcepibile, non ci ha portato neanche una parola di solidarietà. Se aspetta che si scopra la verità potrebbero passare mesi o anni".

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