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Cronaca Fusignano

Va in fumo il canale dei mulini, Legambiente: "Sottovalutato il rischio incendi"

La scorsa settimana Legambiente aveva girato a Consorzio di Bonifica e Unione dei Comuni la segnalazione di alcuni cittadini preoccupati per il rischio incendi in seguito ai lavori di sfalcio dell'erba

Alla fine sono arrivate anche le fiamme. La scorsa settimana Legambiente aveva girato a Consorzio di Bonifica e Unione dei Comuni la segnalazione di alcuni cittadini preoccupati per il rischio incendi in seguito ai lavori di sfalcio dell'erba sugli argini del Canale dei Mulini, prossimità del ponte di via Pistola, nel territorio del Comune di Fusignano. “Purtroppo la segnalazione del rischio rappresentato dalle sterpaglie abbandonate lungo l'argine non è stata presa nella giusta considerazione - ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “A. Cederna” - dato che gli stessi cittadini ci hanno ricontattato per informarci, come dimostrano le foto allegate, che il pericolo si era tramutato in realtà: sia ieri che oggi le sterpaglie sarebbero state infatti date alle fiamme in alcuni dei tratti del canale”.

"Cosa ancora più grave - aggiunge Rambelli - si tratta di un'area protetta, compresa nell'Area di Riequilibrio Ecologico Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano, istituita nel 2011 dalla Provincia di Ravenna per la “conservazione e ripristino delle condizioni per la presenza delle specie animali e vegetali caratteristiche delle zone umide e dei boschi planiziali; reintroduzione di specie floristiche localmente estinte dalla bassa pianura Padana, con particolare riferimento alle specie protette dalla L.R. n. 2/77; promozione dell’area a fini turistico-ricreativi e dell'educazione ambientale; valorizzazione dell’area a fini ricreativi e turistici compatibili, come sede di percorsi pedonali, ciclabili, nautici ed equestri per il “turismo lento”; miglioramento della funzione di “stepping stone” lungo il corridoio ecologico del Canale dei Mulini di Lugo e Fusignano"".

“Se già le modalità di esecuzione dei lavori ci erano sembrate poco corrispondenti alle misure di gestione previste per l'area, dato che il regolamento vieta lo sfalcio contemporaneo su entrambe le sponde, gli eventi recenti dimostrano ancora di più la necessità di un cambio di passo nella gestione dell'area protetta. Attendiamo quindi risposte esaurienti da consorzio di Bonifica della Romagna occidentale e all'Unione dei Comuni della Bassa Romagna - conclude Rambelli - in quanto non ci sembra che le misure di gestione adottate per quest'area protetta siano fin qui servite a molto”.

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