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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Incendio alla Caviro, il testimone: "Abbiamo sentito l'esplosione, poi sono arrivati a evacuarci"

“Ci hanno spiegato che il pericolo era l’esplosione contemporanea di tutti i silos. Se per caso fosse avvenuta una cosa del genere, credo ci potesse essere un rischio concreto per l’incolumità delle attività e delle case vicine”

La prima esplosione, poi la colonna di fumo e le fiamme visibili a chilometri di distanza. Infine l’evacuazione. Nella Faenza segnata dall’alluvione in Borgo e nelle vicinanze del Lamone sono state ore pesanti anche per la zona artigianale a ovest della città, in seguito all’incendio scoppiato alla Caviro nella giornata di lunedì.

“Alle 11.32 abbiamo sentito la prima esplosione, ma dietro di noi ci sono dei lavori in corso, quindi abbiamo pensato fosse successo qualcosa lì - spiega Valter Dal Borgo del Bar Specchio - Poi abbiamo sentito le altre esplosioni e abbiamo immediatamente visto il fumo e le fiamme alzarsi della Caviro, quindi ci siamo molto preoccupati”. Per l’attività era ora di pranzo, e quindi i dipendenti erano impegnati a preparare i pasti. “C’era già qualcuno dentro al bar, e dopo dieci minuti le foto sui social ci hanno fatto comprendere la portata dell’evento che era accaduto”.

Nel frattempo in Comune era in corso la riunione tra i sindaci del comprensorio e il Prefetto per far fronte all’ondata di precipitazioni in arrivo. “Ci hanno spiegato che il pericolo - spiega l’esercente - era l’esplosione dei silos. Se per caso fosse avvenuta una cosa del genere, credo ci potesse essere un rischio concreto per l’incolumità delle attività e delle case vicine”.

Immediatamente quindi è stata stabilita l’evacuazione dell’area, inizialmente nel raggio di un chilometro dalla Caviro. “Da noi è passata la Guardia di Finanza, avevamo tutti i piatti pronti e le vetrine preparate. I finanzieri ci hanno detto che era in corso l’evacuazione e sono stati lì fino a quando non hanno costatato che non era rimasto nessuno. Stavano suonando a tutti i campanelli e bussando a tutte le porte. Noi abbiamo messo tutto in fresco e siamo usciti chiudendo l’attività. Abbiamo perso la giornata di lavoro, è vero, ma visto il pericolo e i nostri timori è stato un sollievo l’annuncio dell’evacuazione”. L’attività è poi ripresa alle 20, quando è stato dato l’annuncio anche ai residenti della possibilità di rientrare nelle abitazioni.

Il Bar Specchio, come altre attività, è stato evacuato in virtù dell’ordinanza sindacale. Caviro però ha un piano specifico per l’evacuazione immediata in caso di incidente e sono state molte, nel corso degli anni, le esercitazioni che l’azienda ha messo in atto per formare i propri dipendenti in tali occasioni. Circostanze che sono state decisive, come ha affermato anche il direttore generale di Caviro Extra Fabio Baldazzi immediatamente dopo l’evento.

Caviro inoltre ha squadre antincendio interne formate proprio per tali evenienze e il piano di evacuazione, che comprende anche le sirene udibili a più di un chilometro lunedì, include anche le aziende vicine. “Appena abbiamo sentito le sirene abbiamo attuato i protocolli di uscita in emergenza - spiega il titolare di una delle aziende che si trovano a 200 metri dalla Caviro -. Eravamo preparati per questo genere di situazioni. Quindi ci siamo censiti e successivamente, dopo le comunicazioni di rito, siamo andati via”.

Nella giornata di martedì poi l’attività è normalmente ripresa con sollievo per tutti, mentre i vigili del Fuoco erano impegnati a gestire gli ultimi focolai. Tra le attività che sono riprese martedì anche quella della pasticceria artigianale C&P in via Murri, a poche decine di metri dalla Caviro. Martedì mattina sul posto di lavoro c’erano solo un paio di impiegate, poi l’attività è ripresa regolarmente nel pomeriggio e alla sera.

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