rotate-mobile
Cronaca Centro / Via Eraclea, 33

Incendio al centro sociale, svolta nelle indagini: 4 giovani in manette

Sembra che dietro al rogo, che aveva messo in pericolo appartamenti vicini e alcune auto parcheggiate, non vi siano stati motivi politici ma dissidi tra gruppi di giovani

Svolta nelle indagini relative all'incendio che l'8 febbraio scorso a Ravenna devastò il centro sociale 'La Selva', di via Eraclea 33, sede del Collettivo autonomo studentesco. Gli agenti della Digos della Questura di Ravenna hanno eseguito alle prime luci dell'alba di martedì tre ordinanze di carcerazione e una ai domiciliari emesse dal gip Rossella Materia su richiesta del pm Isabella Cavallari. In manette sono finiti quattro giovani, tra i 20 ed i 21 anni, accusati a vario titolo di violazione di domicilio aggravata e di incendio doloso aggravato.

Incendio al centro sociale, svolta nelle indagini (foto Argnani)

Sembra che dietro al rogo, che aveva messo in pericolo appartamenti vicini e alcune auto parcheggiate, non vi siano stati motivi politici ma dissidi tra gruppi di giovani. L'incendio aveva danneggiato anche alcune auto parcheggiate nei pressi del centro sociale. Sul posto i Vigili del Fuoco avevano operato con una squadra e l'autobotte. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, quella notte i quattro erano riusciti a forzare un ingresso sul retro. In particolare i vigili del Fuoco avevano trovato una porta aperta e una vicina finestra con i vetri frantumati in maniera tale da consentire il passaggio delle braccia. In tre avrebbero agito, mentre il quarto (l'unico ai domiciliari) si sarebbe allontanato poco prima forse per fare da palo o per aspettare su un'auto preparata per la fuga.

Incendio al centro sociale La Selva (foto Argnani)

Probabilmente avevano usato una bottiglietta contenente benzina, che i ragazzi del centro sociale tenevano su una libreria per alimentare un generatore di corrente. Quindi avevano usato un loro accendino. Sui muri era stata lasciata una sorta di scritta rivendicativa: 'Terror squad' e 'Tossici di merda'. Quando sono stati convocati dagli investigatori per essere ascoltati, i quattro sospettati hanno iniziato a parlare tra di loro per concordare le versione da dare agli inquirenti. Nel linguaggio vagamente criptico adottato al telefono, la Digos era diventata "Palantir", la pietra vedente della saga del "Signore degli Anelli".

Dopodichè avevano iniziato a comunicare solo com sms e persino pizzini. In una circostanza alcuni dei quattro avevano provato pure a intercettare davanti alla Questura una possibile testimone per cercare di fermarla. Durante le perquisizioni, nelle abitazioni dei sospettati sono stati recuperati due tirapugni, un coltello da caccia e uno a farfalla, un manganello telescopico di metallo e una pistola a gas senza tappo rosso.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Incendio al centro sociale, svolta nelle indagini: 4 giovani in manette

RavennaToday è in caricamento