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Cronaca

Continua a bruciare la pineta. Focolai sotto controllo

I Vigili del Fuoco sono impegnati in un tour de force per contrastare le lingue ardenti, che tra giovedì e venerdì hanno trasformato in cenere circa 40 ettari di macchia mediterranea che colorano la Pineta Ramazzotti

Continua a bruciare la pineta tra Lido di Dante e Lido di Classe. I Vigili del Fuoco sono impegnati in un tour de force per contrastare le lingue ardenti, che tra giovedì e venerdì hanno trasformato in cenere circa 40 ettari di macchia mediterranea che colorano la Pineta Ramazzotti. Oltre al personale del 115 e del Corpo Forestale dello Stato sono impegnati anche i volontari che fanno capo al Coordinamento provinciale della protezione civile.

Inferno di fuoco ai Lidi (foto di Massimo Argnani)

Da giovedì si sono avvicendate sul posto cinque squadre di volntari formate da tre unità ciascuna, per un totale di 15 volontari, che si trovano tuttora in loco per proseguire il lavoro di bonifica dell’area interessata dall’incendio. A loro si sono aggiunte, venerdì mattina, due squadre di volontari provenienti dalla provincia di Forlì-Cesena.

Incendio in pineta, il day after (Rafotocronaca)

La ripresa dell'incendio si è diretta verso sud. “Prefettura, Protezione Civile, Forestale,Vigili del Fuoco, con il supporto delle forze dell'ordine e della Polizia Municipale stanno facendo un gran lavoro con la massima efficienza – ha affermato il sindaco Fabrizio Matteucci -. Certamente il disastro ambientale della pineta è immenso e senza precedenti”. Che sia stato un incendio doloso lo sta accertando in queste ore la magistratura.

Dopo tre incendi in tre mesi (Bevanella, pineta di Lido di Classe e quello di giovedì a Lido di Dante), Matteucci ha voluto ribadire con forza un concetto: "Tutte le nostre pinete sono assolutamente sigillate, sulla base dei nostri strumenti urbanistici, ad ogni ipotesi di cementificazione che riguardi anche un solo metro quadrato. L'incendio di queste ore ha inferto un danno micidiale che a Ravenna non ha precedenti. Sono andati in malore 40 ettari di pineta. Vista di giorno fa l’effetto di una Hiroshima ambientale".

"Adesso la comunità  e le istituzioni affronteranno il tema della rigenerazione ambientale dell’area distrutta dal fuoco: bisogna partire subito, ma sarà  un’ impresa che durerà decenni - insiste il sindaco -. E’ stato l’uomo. Colpevole casualità  o crimine ambientale lo diranno le indagini. Istintivamente  tutti pensiamo al dolo. In entrambi i casi, dopo questa tragedia ambientale, dovremo fare un’ attenta valutazione sui regimi di fruizione e di protezione di queste aree di pregio ambientale di valore mondiale. Ringrazio Vigili del Fuoco, Forestale, forze dell’ordine, Polizia municipale e volontari che in queste ore si sono prodigati con grande professionalità ed abnegazione”.

"La nostra città paga, per prima, un tributo altissimo per non avere saputo e voluto regolare e tanto meno limitare la presenza e perfino l’occupazione umana nelle aree protette elette a Riserva Naturale che da Lido di Dante a Lido di Classe, componendo l’unicum inscindibile rappresentato dalla spiaggia e dalla pineta retrostante, non ammettono presenze umane se non attraverso visite guidate - evidenzia Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista Per Ravenna in consiglio comunale -. Presenze umane vestite o svestite non importa, è stato solamente il falso problema in cui la politica si è dilaniata perdendo di vista l’obiettivo primario della rigorosa protezione della spiaggia e della pineta da ogni indebita antropizzazione ed armando forse le mani scellerate dirette da cervelli esaltati che, eliminando la pineta, possono aver pensato di non avere più ostacoli su una spiaggia “libera” tutta per loro: ma che ora dovranno invece girarne alla larga, se non rinchiusi, secondo giustizia, dove non possono più fare danni".

Già il 2 luglio, ricorda Ancisi, "Lista per Ravenna, presentando pubblicamente il proprio dossier su presente e futuro di questi luoghi, invocava che, superando la sterile diatriba tra nudisti e tessili, si puntasse, valorizzando la ragione sociale del Corpo Forestale, alla mission fondamentale della tutela dell’ambiente naturale e delle sue biodiversità. Richiamammo anche la possibilità che fosse introdotto diffusamente il divieto di accesso alle aree degne di massima protezione, da recintare opportunamente. Si può ben dire che, non solo per l’incendio del 25 giugno nella pineta tra la foce stessa del Bevano e Lido di Classe, quello di giovedì sia stato un incendio annunciato, conseguenza di anni ed anni in cui la politica se ne è stata con le mani in mano senza porsi neppure il problema di come dare un senso, neppure di legittimità, a queste Riserve Naturali. Serva almeno per salvare il salvabile e avviare, faticosamente ma fermamente, la ricostruzione della pineta".

"Il Corpo Forestale dia corso immediatamente ad un progetto che distingua rigorosamente, applicando fino in fondo il principio di precauzione, le aree protette tra Lido di Dante e Lido di Classe, spiaggia e pineta, tra quelle inaccessibili all’uomo o accessibili solo con visite guidate e quelle, assai limitate,  diversamente fruibili in regime regolamentato - prosegue l'esponente di LpRa -. Il Comune di Ravenna presti alla Forestale la massima collaborazione e il sostegno politico ed economico perché questo piano si realizzi con decorrenza immediata. L’esempio - di successo anche per lo sviluppo di un turismo sano e di qualità - è quello del Bosco di Mesola, amministrato dallo stesso Corpo Forestale di Ravenna. Le ragioni che impongono l’“adesso basta” c’erano già tutte, come si può leggere nella scheda allegata del Parco del Delta, prodotta dalla Regione Emilia-Romagna. Adesso, non se ne discute neanche".

"Crediamo - conclude Ancisi - che il luogo migliore in cui si possano definire, insieme alla Forestale, le linee di questo piano sia il consiglio comunale, da riunirsi al più presto in seduta straordinaria, anche nel periodo di sospensione dei lavori tra tutto agosto e il 12 settembre, disposto ieri in mia assenza, giustificata da impegni istituzionali fuori Ravenna. Confidiamo che non sia necessario produrre richiesta formale di convocazione, che l’opposizione avrebbe la possibilità di presentare e il diritto che fosse accolta".

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