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Cronaca

Inceneritore, la Regione torna sulla decisione: "Un termovalorizzatore che chiude è un'ottima notizia"

Così l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, torna sulla decisione annunciata due giorni fa di chiudere l’inceneritore di Ravenna

"Quando si parla di ambiente e salute bisognerebbe provare a fare uno sforzo per uscire dai localismi e pensare in una logica di comunità. Un termovalorizzatore che chiude è un’ottima notizia non solo per il territorio circostante ma per tutta l’Emilia-Romagna perché, come sappiamo ormai bene, l’aria che respiriamo non ha confini, né colore politico. Detto questo, abbiamo deciso di chiudere l’inceneritore di Ravenna perché era previsto dal Piano regionale dei rifiuti approvato a larga maggioranza tre anni fa e perché è il più obsoleto dell’Emilia-Romagna". Così l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, torna sulla decisione annunciata due giorni fa di chiudere l’inceneritore di Ravenna per rispondere al Tavolo delle associazioni ambientaliste di Forlì che vorrebbero lasciare aperto Ravenna in favore della loro città.

 "Lo spegnimento programmato - prosegue Gazzolo- è anche il frutto della raccolta differenziata in aumento al 68% media regionale.  Se le associazioni ambientaliste hanno delle proposte siamo pronti a confrontarci, ma Ravenna chiuderà a fine anno”. Per quanto riguarda poi lo spostamento presunto dei rifiuti del ravennate nel modenese, ipotizzato da alcuni politici - chiude Gazzolo -, siamo alla fantascienza: rimaniamo ai fatti, senza prefigurare retroscena. Il Piano regionale è stato discusso in Aula e dovrebbe essere chiaro a tutti i Consiglieri. Ci siamo avviati per una riduzione progressiva dell’indifferenziata e un aumento della differenziata favorito anche dalla tariffazione puntuale. Da qui non si torna indietro e spiace constatare che una buona notizia - i risultati di buone politiche e dell’impegno di amministratori e cittadini - venga distorta da falsità immotivate”. 

L'intervento degli ambientalisti forlivesi

Il Tavolo delle associazioni ambientaliste di Forli' è entrato a gamba tesa sulla decisione della Regione di chiudere il termovalorizzatore della citta' dei mosaici, giustificata in base a una "presunta riduzione dei rifiuti in quella provincia. Un dato inesatto". Infatti provincia di Ravenna e comprensorio cesenate con il quale e' stato costituito il bacino andato a gara per l'assegnazione del servizio di raccolta rifiuti urbani, non hanno "affatto abbassato la quantita' dei rifiuti da smaltire": circa 200.000 tonnellate. Un dato "pessimo causato dalla modalita' prevalentemente stradale di raccolta con cassonetti". Invece, sostiene il Tavolo, "il vero calo si e' registrato a Forli' e comprensorio gestito ora da Alea con raccolta porta a porta e tariffa puntuale", con meno di 20.000 tonnellate destinate all'inceneritore invece delle circa 64.000 tra indifferenziato, ingombranti e spazzamento inviati nel 2017.

"Un calo che sta mettendo a rischio il funzionamento dell'inceneritore di Forli' per mancanza di rifiuti da bruciare". Eppure si chiude Ravenna perche' a Forli' "conferisce i propri rifiuti anche il comprensorio di Cesena che, al pari della provincia di Ravenna, non li ha minimamente diminuiti". Gli ambientalisti forlivesi rifiutano il principio secondo il quale "chi e' piu' virtuoso nella diminuzione dei rifiuti debba tenersi l'inceneritore e viceversa chi non lo e' affatto venga premiato scaricando sull'inceneritore piu' vicino". Da qui l'invito alle amministrazioni del comprensorio forlivese a "contrastare questa ingiusta politica regionale, facendo quadrato per impedire lo stravolgimento del principio del chi inquina, paga". Quindi l'appello: "Si chiuda prima l'inceneritore di Forli' e Ravenna e Cesena adottino il metodo Alea di raccolta, cosi' ponendo le basi per chiudere il proprio il prima possibile".

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