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Cronaca

Inceneritore di Ravenna, Legambiente: "Da Matteucci silenzio imbarazzante"

"Scopo della richiesta è quello di fare chiarezza sull’inceneritore, in un momento di grande ambiguità sul futuro dell’impianto", affermano da Legambiente

Sul destino dell'inceneritore di Ravenna, Legambiente accusa il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, e il segretario del Pd ravennate, Michele De Pascale", di "silenzio assordante". "È passata oltre una settimana dall’invio della lettera in cui si chiedeva di esternare pubblicamente le intenzioni sull’inceneritore - premettono gli ambientalisti -. Scopo della richiesta è quello di fare chiarezza sull’inceneritore, in un momento di grande ambiguità sul futuro dell’impianto".

"Infatti il Piano rifiuti regionale – adottato ma non approvato – da una parte parla di interrompere il conferimento di rifiuti urbani verso l’inceneritore entro il 2019, mentre dall’altra lascia aperta la possibilità di bruciare rifiuti speciali delle aziende - continuano da Legambiente -. È chiaro che in assenza di rifiuti urbani l’impianto avrebbe esaurito la funzione pubblica per cui è stato inizialmente pianificato e realizzato e ci sarebbero le condizioni per chiuderlo".

"Il Comune - proseguono gli ambientalisti  è direttamente interessato dalla scelta, perchè ricadente sul suo territorio (e in quanto azionista di Hera), e dovrà esprimersi in proposito: già con questa scelta si capirà che intenzioni vuole prendere la Giunta ravennate. La richiesta dell’associazione non è complessa, e va nella direzione di un’informazione trasparente ai cittadini, un obiettivo che dovrebbe essere caro anche alla Giunta".

Secondo Legambiente, "il silenzio di Matteucci e della sua maggioranza" è "imbarazzante". L'associazione "si chiede se tale silenzio sia dettato dalla paura di dire le cose come stanno, dalla mancanza di un’idea sulle scelte da prendere, oppure dalla volontà di mantenere l’ambiguità sul tema. Una situazione di ambiguità che lascia spazio all’ipotesi di un proseguimento ad oltranza dell’attività del forno, in un’ottica solo economica e di business, che sarebbe sciagurata sia dal punto di vista ambientale che del corretto approccio allo smaltimento dei rifiuti".

"Sarebbe molto più sensato, infatti, ripensare e riconvertire il polo di smaltimento di Ravenna trasformandolo in un centro di recupero di materia anche per i rifiuti speciali", proseguono. Legambiente "chiederà che il Piano rifiuti, in fase di adozione, venga migliorato a cominciare dall’indicazione netta che per la Regione gli impianti di Piacenza e Ravenna abbiano esaurito la loro funzione, superando l’ambiguità sull’ingresso dei rifiuti speciali".

Tuttavia, secondo l’associazione, "già da ora il Comune potrebbe dire qual è la scelta auspicata: o Matteucci conferma sin da subito l’intenzione di chiudere la stagione del forno, oppure che esterni chiaramente l’intenzione di tenere attivo l’impianto. In questo modo si potrà capire se il Piano rifiuti è una scatola vuota e tale lo si vuole lasciare da parte di tutte le istituzioni, oppure se le esternazioni sulla stampa della Regione, che parla di “cessazione di attività” dell’impianto, troveranno conferma nella volontà dei due enti che sono retti dalla stessa maggioranza".

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