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Incidenti stradali

Dramma all'"incrocio della morte", Matteucci: "Anas non risponde"

"Sulle soluzioni per l’incrocio della morte ho esaurito le parole - afferma il sindaco -. Da molti giorni sto cercando, attraverso le vie normali, di parlare anche solo al telefono con il capo dell'Anas"

Dopo l'ennesima sciagura stradale in quello che è stato ribattezzato come "l'incrocio della morte", il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, si è rivolto nuovamente al sindaco Fabrizio Matteucci affinchè "faccia qualcosa per dare un minimo di sicurezza" all'intersezione che collega via Ravegnana con la Statale Adriatica. "Noi, da poveri consiglieri comunali di opposizione, volontari della pubblica amministrazione, possiamo dargli solo alcune indicazioni", esordisce Ancisi.

"Nella nostra lettera del 12 novembre - afferma il leader della lista civica - i tecnici dell’Anas indicano come “soluzioni tampone provvisorie ma indispensabili per la sicurezza del brutto incrocio” di “cambiare la fasatura del semaforo e/o impedire manovre di svolta a sinistra”. Sono interventi - di competenza per legge del Comune - immediatamente realizzabili".

Inoltre, aggiunge Ancisi, "da un tecnico di alta professionalità nell’ingegneria stradale riceviamo l’idea di allargare le carreggiate della Classicana e dell’impalcato sul fiume Ronco su cui è stata costruita, in modo da portare a tre le corsie in entrambe le direzioni, realizzando un sistema semaforico come quello che funziona bene sul vicino incrocio con la Dismano: costerebbe ben meno della rotondina, si farebbe in tre mesi, senza espropri, e sarebbe una buona base per sollevare la Classicana sulla Ravegnana in tempi economicamente migliori".

Della rotondina, ricorda il capogruppo di LpRa, "esiste, in fase appena preliminare, un progetto da 2,1 milioni a carico dello Stato, il cui finanziamento è ancora da inserire, sulla base di decisioni politiche che spettano al Governo e alla Regione, nella programmazione triennale degli interventi per la sicurezza stradale. Tocca al Comune di Ravenna il non facile esproprio dei terreni necessari".

"Il più sprovveduto amministratore pubblico sa che i tempi tecnici di tale realizzazione sarebbero, nella migliore quanto improbabile ipotesi, non inferiori a cinque anni - conclude Ancisi -. Noi, anche se poco convinti della sostenibilità tecnica di un rotonda da 40 metri di diametro addosso ad un fiume, daremo tutto il nostro appoggio perché, piuttosto che niente, la si faccia il più presto possibile. Ma la morte non aspetterà tanto per colpire ancora".

IL SINDACO - Replica il sindaco: "Sulle soluzioni per l’incrocio della morte ho esaurito le parole. Da molti giorni sto cercando, attraverso le vie normali, di parlare anche solo al telefono con il capo dell'Anas. Non ci riesco. Martedì vado a Roma e, insieme al deputato Pagani, mi recherò all’Anas e resto lì finché non mi riceve. L'Assessore regionale Peri concorda. So che non è una cosa da Paese normale, ma provo anche questa”.

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