Il dramma di Borgo Serraglio, il bimbo aveva una tutina. Una scritta nel mirino
Nel mirino degli inquirenti anche una scritta in portoghese, fatta lungo la parete della scala interna con una matita per gli occhi.
Prosegue l'indagine sulla morte della trentenne brasiliana Gilca Iren Ribeiro Reis e di suo figlio, Enrico Gemelli, di poco piu' di un anno, avvenuta sabato scorso in un'abitazione a Borgo Serraglio, tra Massa Lombarda e Conselice. La pista privilegiata e' quella dell'omicidio-suicidio per annegamento forse dovuto a un momento di depressione che la 30enne stava attraversando. Nel mirino degli inquirenti anche una scritta in portoghese, fatta lungo la parete della scala interna con una matita per gli occhi.
Oltre a riferimenti che possono essere ricondotti a un linguaggio mutuato dalla Bibbia, viene indicato in buona sostanza che l'immortalità non esiste. I Carabinieri della locale Compagnia e del Nucleo Investigativo, che indagano sul caso, attendono i risultati dell'autopsia e dagli esami tossicologici disposti dal pubblico ministero Lucrezia Ciriello, che coordina il lavoro degli inquirenti.
In particolare l'attenzione è focalizzata sui farmaci rinvenuti nell'abitazione, la cui assunzione potrebbe spiegare le modalità dell'eventuale suicidio della 30enne. Nel frattempo è emerso che il bimbo è stato trovato con la tutina ancora addosso: questo escluderebbe l'ipotesi di un annegamento accidentale dovuto a un malore della mamma mentre nella vasca gli stava facendo fare il bagnetto.